da Zoetermeer, Cristian Sonzogni
BOLELLI-DE BAKKER 7-6 (5) 7-6 (5) 6-3
Conincia bene per gli azzurri la sfida con l’Olanda. Simone Bolelli incamera il primo set contro Thiemo De Bakker per 7-6, 7 punti a 5 nel tie-break, dove è stato sufficiente un minibreak di scarto. Nel corso del parziale è stato il bolognese ad avere le migliori occasioni, con tre palle break non sfruttate sul 4-3 in suo favore, che se trasformate lo avrebbero mandato a servire per il set. Un discreto Bolelli per ora è sufficiente per contrastare un rivale che patisce molto le accelerazioni dell’azzurro e soffre negli spostamenti. C’era qualche perplessità nell’ambiente ‘orange’ proprio sulla condizione del numero 1, e l’inizio partita sta confermando le difficoltà di De Bakker, sul quale in questi giorni è stata messa molta pressione un po’ da ogni parte, stampa e compagni di squadra.
Il secondo set segue l’andamento dei servizi. Sul 3-2 in favore dei padroni di casa, De Bakker cade malamente e avverte un fastidio al ginocchio. Niente di serio, pare, e Thiemo rientra dopo una breve pausa. Sul 5-4 il primo vero momento di paura per Bolelli, con tre setpoint consecutivi per De Bakker annullati da Simone, con due errori dell’olandese e un bel diritto dell’azzurro. Sul 6-5, 15-15, Bolelli indovina il punto della partita: passante strettissimo di rovescio giocato solo col polso. Anche il pubblico ‘orange’ si inchina. Di nuovo tie-break, dove Bolelli vola 4-2, si fa riprendere, va sotto 4-5 ma mette a segno un buon servizio e un diritto vincente a tutto braccio. Sul setpoint è De Bakker a regalare il punto che vale il parziale: Italia avanti due set a zero.
Terzo set subito ben indirizzato per l’Italia, con un break al secondo gioco segnato da un doppio fallo dell’olandese. Bolelli tiene con autorità i propri servizi senza mai concedere palle break, e chiude per 6-3 dopo oltre due ore e trenta minuti di gioco. Clima caldo con tifosi molto rumorosi ma corretti. Bolelli decisamente più in palla del suo avversario, superiore in ogni settore del campo e quasi sempre in controllo nei momenti chiave. Delusione De Bakker, dal quale gli olandesi si aspettavano senz’altro di più. Ora tocca a Starace contro Haase.
“La chiave della partita – dice Simone in conferenza stampa – è stata la mia aggressività. Ho cercato di tenere l’iniziativa e di spostarlo, e questo alla lunga ha pagato. Non credo che il piccolo problema al ginocchio lo abbia condizionato, e non credo nemmeno che lui sia stato deludente. Semplicemente oggi sono stato bravo a comandare lo scambio. Questa partita come una svolta? Credo che la svolta ci sia già stata al torneo di Barcellona, ma questo successo è senza dubbio importante”.
Il bolognese torna sulle dichiarazioni di ieri di Starace, il quale aveva detto che ‘L’Italia non è una squadra unita e forse non lo sarà mai’. “Ha ragione Potito – spiega Bolelli – perché l’unione è solo momentanea, poi ognuno va per la sua strada. Non è un problema di rapporti tra noi giocatori, quanto di regole che non esistono, o esistono ma vengono interpretate di volta in volta. Con me, Seppi e Fognini sono stati usati tre pesi e tre misure. Bisognerebbe mettersi attorno a un tavolo e parlarne una volta per tutte, anche perchè saremmo una buona squadra, che merita di tornare nel gruppo mondiale”.
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