Dovremo aspettare ancora un anno per l'approvazione delle finali di Coppa Davis e Fed Cup in sede unica. L'ITF non presenterà la proposta nell'assemblea del prossimo 4 agosto. Timore di non raggiungere i due terzi necessari? A Ho Chi Minh City non si voterà nemmeno l'allargamento del World Group di Fed Cup da 8 a 16 squadre.

La novita più importante rimane in naftalina. La Federazione Internazionale, infatti, ha scelto di rinviare di un anno la proposta di giocare in campo neutro, stabilito in anticipo, le finali di Coppa Davis e Fed Cup. L'evento avrebbe preso la denominazione di "World Cup of Tennis Finals". E pensare che avevano già individuato la sede, l'immenso Palexpo di Ginevra. Decidendo la sede con grande anticipo la promozione risulta più facile, un po' come accade in altri sport: ad esempio, la sede del Super Bowl e della finale di Champions League si conoscono con largo anticipo. Tuttavia, il progetto non sarà al tavolo delle proposte del prossimo Annual General Meeting, in programma tra un paio di settimane in Vietnam. A quanto pare, non si voterà neanche per l'allargamento del World Group di Fed Cup a 16 squadre: per questo, l'Italia resterebbe in “Serie B”. “Abbiamo promesso un cambiamento e stiamo già offrendo una serie di riforme – ha detto il presidente Dave Haggerty in un comunicato – prenderci un altro anno ci permetterà di costruire consenso ed essere ancora più forti in vista del prossimo Meeting”. In altre parole, il varo delle finali in sede unica è stato rimandato perché, evidentemente, non arrivano segnali troppo incoraggianti dagli aventi diritto. Ricordiamo che determinate riforme entrano in vigore soltanto se ottengono i due terzi delle votazioni. “Questa decisione conferma che non agiamo in modo unilaterale, ed anzi lavoriamo con tutti i nostri stakeholders per fare il bene del tennis”.

SI VOTERANNO ALTRE MODIFICHE
Il progetto, ovviamente, va avanti. Per questo, Haggerty ha annunciato la creazione di una task force per le “World Cup of Tennis Finals”. Come co-presidenti sono già stati nominati i presidenti di due federazioni fortissime: Katrina Adams (USTA) e Bernard Giudicelli (FFT). “La Coppa del Mondo sbloccherà nuove entrate che ci permetteranno di investire nello sport tramite i paesi membri dell'ITF – ha concluso Haggerty – investire nello sviluppo delle nuove generazioni rimane la priorità dell'ITF e di tutte le federazioni nazionali”. All'assemblea di Ho Chi Minh City, dunque, saranno votate altre riforme. Con un po' di malizia, si può pensare che su queste ci sia la certezza di ottenere i voti sufficienti. Eccole.

  • In Coppa Davis, i singolari si giocheranno al meglio dei tre set. Il doppio resterà al meglio dei cinque set.

  • Le finaliste di Coppa Davis e Fed Cup giocheranno in casa il primo turno dell'anno successivo, a prescindere dalla regola della reciprocità.

  • Riduzione dei match a risultato acquisito: tutti i “dead rubbers” avranno un super tie-break al posto del terzo set, mentre il quinto match non si giocherà se il quarto sarà durato tre set o almeno 90 minuti.

  • I costi di organizzazione per le varie federazioni saranno ridotti. Inoltre, il campo dovrà essere disponibile per un giorno in meno.

  • Ci sarà una riduzione degli obblighi per i giocatori.

La novità più attesa, dunque, resta in ghiaccio per un anno. Il comunicato diffuso dall'ITF è chiaro: le World Cup of Tennis Finals saranno oggetto di un'ampia discussione su date, format e calendario a partire dal 2019 (anno in cui ci sarà l'attesa riforma del calendario ATP). Al di là di questo, l'ITF resta intenzionata a portare il World Group della Fed Cup da 8 a 16 squadre. Ma quest'anno non se ne farà niente.