dalla nostra inviata a Torino, Roberta Lamagni
E anche il sabato è stato archiviato. L’Italia conduce 2-1 nella sfida di primo turno di Coppa Davis contro la Croazia dopo aver incamerato la preziosissima vittoria in doppio.
Un convalescente Fognini e un supermuscolato Bolelli – in versione Supereroe con il nuovo, “cattivo” mantello teschiato – hanno regolato in quattro set la coppia di singolaristi Cilic-Dodig.
Due grandi servitori in campo, i nostri avversari, ma un tennis di livello altalenante e, a dire il vero, poche tracce della tradizionale tenacia dei balcanici, specie osservando il loro numero uno.
L’incontro non è stato dei più entusiasmanti, va detto, ma oggi contava il risultato. E il punto è arrivato, pesante e carico di buon auspici per il proseguo…
Che fortemente vorremmo fosse il quarto di finale contro il Canada, al momento avanti 2-0 contro la Spagna orfana di tutti i suoi più celebrati toreri – Nadal, Ferrer, Almagro.
Il passaggio matematico della squadra capitanata da Raonic lo avremo solo nelle mattinate di domenica o, più probabilmente, di lunedì, ma ora è giusto guardare alle nostre, di forze.
L’Italia non supera un turno nel World Group di Coppa Davis dal 1998, anno glorioso per noi perché quella fu anche la stagione della dolorosissima finale persa contro la Svezia al Forum di Milano e delle lacrime di Gaudenzi per la sua spalla sfilacciata.
Da allora solo calici amari, retrocessioni sino al girone infernale della “Serie C” e una lenta, faticosa risalita al tabellone dei titolari nel 2011.
Questa, insomma, è l’occasione da non perdere. La vittoria che ci lancerebbe nei quarti contro una squadra alla nostra portata, anche se dovremmo giocarcela in trasferta a casa del bombardiere Raonic, sicuramente sul veloce.
Ma veniamo a noi. La terza giornata comincia con Seppi-Cilic, sfida che riapre nel croato ferite downunder. Agli Open d’Australia fu il match liberazione per Andreas, quello che gli regalò il best ranking – n.18 mondiale – e l’accesso agli ottavi di finale.
In quell’occasione cemento – o meglio plexicushion, terreno lento, dai rimbalzi alti ma pur sempre un hard court – vento e sole. Le condizioni del PalaVela di Torino sono molto differenti: campo indoor, naturalmente, terra rossa decisamente lenta e pubblico italiano a sostenere e sospingere il nostro giocatore. Più di un vantaggio per Andreas.
Seppi si troverà di fronte un avversario più alto in classifica (13 vs 18) ma con 4 ore di gioco in più nelle gambe e che sente ancora fresco il ricordo della sconfitta.
L’aveva battuto laggiù, a Torino Andy può e si deve ripetere.
Nell’arena di oggi, il croato è sembrato il giocatore più debole, scarsamente motivato, falloso, troppo arrendevole per un match di così alto valore.
E’ il momento di infierire: se non domani quando?
In più la pressione sarà tutta sulle sue spalle perché, ricordiamocelo, grazie al punticino strappato oggi Cilic partirà in svantaggio.
Il quinto, eventuale singolare è ancora avvolto nella nebbia. Fognini potrebbe essere schierato visto che a suo dire “il peggio è passato”; in alternativa Lorenzi e Bolelli sono caldi, rodati, insomma pronti per essere buttati nella mischia.
Ci auguriamo non accada, ma anche in quel caso una puntatina sui nostri vale la giocata.