Non c'è pace per il team pakistano di Coppa Davis. Lo scorso febbraio, dopo 12 anni di esilio, Aisam-Ul-Haq Qureshi e compagni sono tornati a giocare in casa grazie alle rinnovate condizioni di sicurezza nel paese. In effetti, dopo i fatti dell'11 settembre 2001, i militanti pakistani hanno commesso numerose rappresaglie, uccidendo migliaia di persone, tra cui polizia e forze paramilitari. Per questo, il Comitato di Coppa Davis dell'ITF aveva sempre obbligato il Pakistan a giocare in campo neutro. Quest'anno, la storica decisione di rispedirli a casa. Ed è stata subito vittoria, 3-2 contro Iran. Nel secondo turno, valido per il Gruppo II, Zona Asia-Oceania, avrebbero dovuto ospitare Hong Kong (reduce dalla vittoria contro il Vietnam). Tuttavia, menzionando generici “problemi di sicurezza”, Hong Kong ha rifiutato di sostenere la trasferta. La faccenda è finita sul versante disciplinare dopo che la federazione di Hong Kong aveva contestato la decisione di giocare presso il Pakistan Sports Complex di Islamabad, lo stesso che aveva ospitato il match contro l'Iran (foto qui sotto). Un tribunale indipendente ha stabilito che l'incontro sarebbe rimasto in Pakistan, poiché non sussistono valide ragioni per chiedere il campo neutro.
HA VINTO LA PAURA
“L'ITF si rammarica ed è in rispettoso disaccordo con la decisione di Hong Kong – recita un comunicato – L'ITF prende molto seriamente la sicurezza dei giocatori, degli staff tecnici, degli ufficiali di gara e del pubblico. Siamo totalmente fiduciosi delle misure di sicurezza che avevamo messo in atto”. Il match non si giocherà: Pakistan, dunque, accede allo spareggio per salire nel Gruppo I, mentre la faccenda disciplinare finirà allo IAP (Internal Ajudication Panel), il quale stabilirà se è stata effettuata una violazione secondo i regolamenti del 2017. In quel caso, Hong Kong potrebbe aspettarsi sanzioni di vario genere (multa, squalifica per un anno dalla competizione, retrocessione diretta). Nel frattempo, Pakistan è già certo di giocare lo spareggio del 15-17 settembre, dove ospiterà la vincente di Thailandia-Filippine. E' difficile entrare nel merito: se l'ITF ha scelto di dare il via libera al Pakistan, dopo 12 anni, significa che le misure di sicurezza sono considerate più che affidabili. Non la pensano così i dirigenti di Hong Kong: al netto di tutte le informazioni aggiuntive (magari hanno scoperto che ci sono enormi pericoli…), si tratta di una scelta sfortunata: lasciare spazio alla paura è sempre una sconfitta.