A due settimane dal weekend di Iquique, dove la Colombia ha perso contro il Cile su un campo ai limiti della praticabilità, la federtennis “cafetera” ha proposto un reclamo formale all’ITF per le presunte inadempienze dei cileni.

La federazione colombiana ha presentato un ricorso formale presso l’ITF. i “cafeteros” protestano per quanto accaduto qualche settimana fa a Iquique, in Cile. Si lamentano della mancata osservanza delle regole da parte dei cileni in occasione del match di Coppa Davis dello scorso 16-17 luglio. In particolare, i padroni di casa non avrebbero messo a disposizione del team ospite il campo centrale e i campi secondari con quattro giorni d’anticipo, come impongono le norme della Coppa Davis. Nel ricorso si contesta anche il fatto che venerdì 15 luglio, giorno previsto per i primi due singolari, il campo non è stato ritenuto regolamentare e la serie è stata rinviata di 24 ore. Tale situazione è stata segnalata nel rapporto del giudice arbitro, l’ecuadoriano Carlos Niemes: secondo i colombiani, il regolamento della Coppa Davis avrebbe previsto la vittoria a tavolino per il team visitante. I colombiani ritengono di essere stati obbligati a giocare per due giorni su un campo “ingiocabile” e ad alta pericolosità.

NIENTE PROCEDIMENTI CONTRO GIRALDO
Le cattive condizioni del campo sono state certificate da Ulises Cerda, presidente della federtennis cilena. La protesta dei colombiani menziona anche le opinioni di diversi elementi del team cileno, dal capitano Nicolas Massu ai miti Rios e Gonzalez, passando per gli elementi del team: “Nell’ultima Davis abbiamo vissuto quanto di più desolante possa accadere a un professionista. Non solo per il fatto di aver presentato un campo inaccettabile, ma anche per la vergogna di non avere in tutto il paese un campo decente dove giocare la Coppa Davis”. I colombiani, infine, hanno deciso di non aprire nessun procedimento nei confronti del loro numero 1, Santiago Giraldo, che ha mollato il match contro Gonzalo Lama sul punteggio di 6-4 5-2. “Un professionista ha tutto il diritto di non giocare se le condizioni non sono adatte”. Curiosità: il campo era stato realizzato da una ditta presieduta da Sergio Elias, membro del consiglio direttivo ITF e padre di Esteban, vicepresidente della federazione cilena, il quale si è dimesso dopo i fatti di Iquique.