Tripla curiosità per il play-off di Coppa Davis fra India e Spagna, con in campo anche Rafael Nadal. L’ingresso al Khanna Tennis Stadium di Nuova Delhi sarà gratuito e a causa del caldo si giocherà a partire dal tardo pomeriggio. Un’ottima scelta secondo Nadal, ma il capitano indiano non ne sapeva nulla! E “nonno” Paes va a caccia del sorpasso a Nicola Pietrangeli.

Archiviato lo Us Open, come di consueto è tempo di Coppa Davis. È tutto pronto per le semifinali, Gran Bretagna-Argentina e Francia-Croazia, ma nel prossimo week-end si giocheranno anche gli otto spareggi per il World Group 2016. Fra le squadre che cercano di tornare in Serie A c’è la Spagna, che a due anni dalla retrocessione sembra pronta a tornare fra le grandi. Il lavoro dietro le quinte di Conchita Martinez ha contribuito a rilassare l’ambiente dopo un periodo di difficoltà interne, e il fatto che in India sia volata praticamente la stessa squadra che nel 2011 ha vinto l’Insalatiera la dice lunga sulla voglia degli spagnoli di tornare protagonisti. Nella finale di Siviglia, vinta con l’Argentina, giocarono Rafael Nadal, David Ferrer, Feliciano Lopez e Fernando Verdasco, mentre stavolta mancherà quest’ultimo, sostituito a dovere da Marc Lopez, che quest’anno in doppio ha vinto sia il Roland Garros (con Feliciano) sia l’Oro Olimpico (con Nadal). Sulla carta, la sfida di Nuova Delhi ha ben poco da dire, visto che al momento il miglior giocatore dell’India è Saketh Myneni, numero 137 del mondo e fresco di esordio Slam a New York, mentre da numero due – a causa dell’infortunio di Yuki Bhamrbi, fermo da marzo per infortunio – giocherà il giovane Ramkumar Ramanatan, 21enne numero 203 del mondo e cresciuto proprio in Spagna, a Barcellona all’Accademia Sanchez-Casal. Tuttavia, la serie presenta comunque almeno tre motivi d’interesse: l’ingresso gratuito, gli orari e la caccia di Leander Paes al record di successi in doppio di Pietrangeli.

AMRITRAJ: “ORARI? NON NE SAPEVO NULLA”
Ciò che sorprende di più, vista la presenza di giocatori di grande spessore come Nadal e Ferrer, è la scelta della AITA (la Federtennis indiana) di lasciare libero l’accesso all’R.K. Khanna Tennis Stadium, per garantire agli indiani in maggior numero di sostenitori possibili. Una scelta destinata a mettere un po’ di pepe alla sfida, visto che fra i 5.000 indiani attesi all’impianto ce ne sarà una buona fetta non abituata a seguire il tennis e poco avvezza alle sue dinamiche silenziose. Ergo, potrebbe venirne fuori un gran baccano, che in Davis non fa mai male. Curiosa anche la scelta dell’orario: solitamente la Davis si gioca di giorno, mentre in India si partirà alle 17 nelle giornate dedicate ai singolari, e alle 19 il sabato del doppio. La scelta è dettata dalle temperature del periodo, ed è stata apprezzata da Nadal, che dopo il primo allenamento (nella serata di domenica) si è complimentato con gli organizzatori. “C’è un tasso di umidità incredibile, e giocare di giorno sarebbe stato complicato. Con queste condizioni la decisione della sera è azzeccata”. Ma c’è un retroscena che ha dell’incredibile: secondo quanto ha raccontato lui stesso, il capitano indiano Anand Amritraj (fratello del mitico Vijay e top-100 negli ‘Anni 70) non è stato nemmeno consultato sull’argomento. “Ho scoperto della scelta di giocare alla sera guardando il sito della Davis, e non ne sapevano nulla nemmeno i giocatori. La Spagna sarebbe stata favoritissima comunque, ma a mio parere il caldo e ci avrebbe aiutato. Giocando in casa, avremmo dovuto provare a prenderci tutti i vantaggi possibili”. Non soddisfa il capitano nemmeno la scelta del cemento, preferito all’erba per ragioni logistiche. Nella stagione dei monsoni la Capitale è sembrata la città ideale, e l’unico impianto adatto alla Davis è stato quello scelto dall’AITA, che ha comunicato di “aver preso le varie decisioni nell’interesse dei giocatori e della nazione,  per avere più spettatori possibili durante una sfida cruciale”. “L’erba – ha proseguto Amritraj – avrebbe limato il divario fra i giocatori, e reso la sfida più interessante. Ma purtroppo non è stato possibile. In Coppa Davis succedono cose strane”.

PAES A UN SUCCESSO DALLA STORIA
Chiude il quadro dei leitmotiv del week-end la rincorsa di “nonno” Leander Paes al record di successi in doppio in Coppa Davis del nostro Nicola Pietrangeli, che la scorsa domenica ha festeggiato l’83esimo compleanno. La leggenda del tennis indiano, invece, di anni ne ha 43, ma è ancora fra i migliori doppisti del Tour. Nel 2016 si è presentato con tre obiettivi: completare il Career Grand Slam in doppio misto, e ce l’ha fatta vincendo il Roland Garros insieme a Martina Hinghis; partecipare alla sua settima Olimpiade, e ce l’ha fatta a Rio De Janeiro ritoccando il record che già gli apparteneva; e superare i 42 successi in doppio di Nicola, triplo recordman nella storia della competizione: nelle vittorie complessive (120), in quelle in singolare (78) e appunto in doppio. Paes ci proverà in coppia con uno fra Myneni e il 19enne Sumit Nagal, data l’assenza per infortunio di Bopanna con cui a giugno aveva vinto il doppio contro la Corea, eguagliando Pietrangeli. “Voglio superare il primato già a Nuova Delhi – ha raccontato – ma se non ci riuscirò riproverò l’anno prossimo a febbraio, poi ad aprile o a settembre. A 43 anni sono queste le cose che mi spingono ad andare avanti. Gioco per riscrivere i libri di storia. Ho sempre sognato una carriera lunga: la longevità racconta il genere di giocatore che sei stato. Spero che la mia storia possa ispirare i tennisti indiani del futuro: sono stato il più giovane a esordire in Coppa Davis, e oggi sono il più anziano ad aver disputato un incontro. Spero che arrivino presto dei giocatori a togliermi il posto: a quel punto sarò molto felice di farmi da parte”.