Non soltanto le fasi finali della Coppa Davis da disputare a Malaga, sulla terra rossa di Cordoba c’è un’Italia che fa sognare e che domani tenterà di conquistare la Davis Cup Junior

Tre settimane separano l’Italia dalle fasi finali della Coppa Davis, dove in quel di Malaga si tenterà di portare a casa la preziosa insalatiera. C’è però già oggi un’Italia che sta facendo sognare tutti gli appassionati, sono i ragazzi guidati da Nicola Fantone, che a Cordoba domani si giocheranno il titolo della Davis Cup Junior. In giornata è arrivato il successo netto per 2-0 sugli Stati Uniti, che ha promosso gli azzurrini all’ultimo atto della competizione.

Le vittorie sono arrivate grazie ai successi di Andrea De Marchi (doppio 6-3 a Maxwell) e Federico Cinà, che in rimonta supera 4-6, 6-0, 6-2 Blanch. Domani nella finale da giocare contro una tra Spagna e Repubblica Ceca l’Italia cercherà quindi di bissare il successo ottenuto nel 2012 dalla squadra composta da Gianluigi Quinzi, Filippo Baldi, Domenico Mirko Cutuli e Jacopo Stefanini.

Il percorso nella competizione non è stato dei più semplici per i ragazzi guidati da Fantone, che nel Round Robin dopo la vittoria con la Corea e la sconfitta con la Spagna, hanno dovuto conquistare il passaggio ai quarti nello spareggio contro il Kazakistan. In quel caso a essere decisivo è stato il doppio, giocato sempre da De Marchi e Cina, dopo che i singolari avevano fissato il tie sul punteggio di 1-1. Nei quarti di finale contro la Germania ancora una vittoria sofferta, con la dinamica che è stata la fotocopia del match precedente: vittoria di De Marchi, sconfitta di Cina – dopo una maratona di oltre due ore e un doppio 7-6 subito per mano di Diego Dedura-Palomero, prima di arrivare ancora una volta al doppio che ha portato il punto decisivo.

Volto della spedizione azzurra è senza dubbio Federico Cinà, che agli ultimi U.S. Open di categoria si è spinto fino in semifinale, poi persa in tre contro il brasiliano Joao Fonseca. Federico è figlio d’arte del più noto papà Francesco, allenatore di Roberta Vinci per diversi anni e presente nel box dell’azzurra nella storica semifinale, sempre a New York, che la Vinci giocò contro Serena Williams.