COPPA DAVIS – Le nove combinazioni per l’Italia nel sorteggio di Londra. Dal Kazakistan alla Spagna, può succedere di tutto. Molto dipenderà dalla presenza dei più forti.
Fabio Fognini è un punto di forza del team azzurro di Coppa Davis
(Foto Costantini – FIT)
Di Riccardo Bisti – 18 settembre 2013
Mai come stavotla è difficile classificare le possibili avversarie in Coppa Davis. E’ facile auspicare il Kazakistan e sperare di non pescare la Spagna, ma siamo sicuri che sia effettivamente così? Meglio giocare ad Astana con 20 gradi sotto zero (al coperto, obviously!) o affrontare una Spagna decimata a casa nostra? Certo, c’è il rischio che gli iberici possano schierare la migliore formazione, e allora sarebbero dolori, ma chi non vorrebbe affrontare Granollers e Garcia Lopez in singolare? Stesso discorso per la Serbia: senza Djokovic e Troicki, è davvero una squadra competitiva? Nella nostra lista, abbiamo messo Spagna e Serbia come sfide più complicate, ma solo dando per scontato che abbiano la formazione migliore. Altrimenti sarebbe tutto diverso e la squadra più pericolosa, forse, diventerebbe la Francia dalla panchina infinita (anche se Tsonga ha fatto sapere che potrebbe dare forfait). Molto probabilmente giocheremmo in casa, ma non ci metteremmo le mani nei capelli per una trasferta in Argentina, soprattutto se Del Potro dovesse reiterare la decisione del 2013. Ecco, di seguito, tutte le opzioni che troveremo nell’urna di Londra. Dalla più facile alla più difficile, ricordandoci che il tennis si gioca ovunque tranne che sulla carta. Le opzioni sono nove perchè col Kazakistan dovremmo ricorrere al sorteggio per stabilire la sede.
KAZAKISTAN IN CASA
Sarebbe come pescare il jolly, anche perché il Kazakistan non meriterebbe il World Group. Il suo quartetto di russi (Kukushkin, Schukin, Golubev e Korolev) è piuttosto compatto ma non ha la qualità necessaria per mettere in difficoltà Seppi e Fognini. Inoltre non hanno un doppio competitivo. In Italia, con il sostegno del pubblico, dovremmo contenerli anche se dovessero trovare un weekend di grazia (a Golubev e Kukushkin ogni tanto succede).
CANADA IN CASA
L’orgogliosa resistenza mostrata in Serbia non deve spaventare. I nostri singolaristi sono più forti di Pospisil, ed anche il doppio può dire la sua. Se abbiamo perso 15-13 al quinto sul veloce, sulla terra possiamo imporci senza problemi. Resta il problema-Raonic, anche perché bisognerà giocare per forza indoor, dove il suo servizio può far male anche sulla terra. Ma siamo convinti che l’esperienza di Vancouver sia servita per ribaltare le carte in tavola.
KAZAKISTAN FUORI CASA
Giocare ad Astana non è il massimo della vita, soprattutto in quel periodo dell’anno. Nel 2013, gli austriaci non sono mai usciti dall’hotel. Troveremmo un campo molto veloce, ma tutto sommato il rendimento degli azzurri è diventato piuttosto omogeneo. I nostri giocherebbero la partita della vita sulla terra, ma sul duro possiamo dire la nostra. Certo, in trasferta dipenderebbe anche dai nostri avversari. Ma le chance di vittoria sarebbero comunque sopra il 50%.
STATI UNITI IN CASA
Non potranno mica sempre avere un Isner in stato di grazia! Lo scorso anno, il gigante di Greensboro fece il fenomeno sia in Svizzera che in Francia, ma quest’anno non si è ripetuto. Sulla terra, probabilmente, dovrebbero affidarsi a lui e Querrey. Francamente l’Italia sarebbe favorita, e non è detto che i gemelli Bryan siano invulnerabili. Hanno un record eccezionale, ma a Boise sono bastati Zimonjic-Bozoljac per batterli. E siamo convinti che Bolelli-Fognini siano ancora più forti dei serbi. Certo, le condizioni di Simone a inizio febbraio saranno un’incognita…E comunque sarebbe un match molto duro.
ARGENTINA FUORI CASA
Sembra proibitiva, ma non lo è. O meglio, la sarebbe solo con Juan Martin Del Potro in campo. Ma visto che i suoi rapporti con i compagni e la federazione non sono granchè, non è da escludere che presentino la stessa formazione vista a Praga, magari con Berlocq in singolare al posto di Mayer. Questa Argentina non fa paura come un tempo, e giocare sulla terra non sarebbe un problema. Non siamo più nemmeno sicuri che David Nalbandian possa essere considerato un jolly….
REPUBBLICA CECA IN CASA
La preferiamo alla Francia perché hanno la panchina più corta. Sono fortissimi, i campioni in carica, e possono fare il bis. Ma Berdych e (soprattutto) Stepanek non sono eterni, e sulla terra possono soffrire. Inoltre saranno reduci dall’Australia e non saranno preparatissimi. Rosol non ha confermato l’exploit su Nadal, mentre Jiri Vesely diventerà forte ma è ancora (molto) acerbo. Saremmo sfavoriti, ma sarebbe un bell’evento.
FRANCIA IN CASA
Dopo tante delusioni, i galletti hanno voglia di rimettersi in sesto. Tsonga ha appena detto che potrebbe non esserci: starà ad Arnaud Clement convincerlo a cambiare idea. Tuttavia hanno Simon, Gasquet, Benneteau e Llodra che offrono garanzie sia in singolare che in doppio. I loro singolaristi sembrano leggermente più forti dei nostri, anche se Fognini ha già mostrato come si batte Richard Gasquet. Sarebbe un match di grande fascino, la rivincita della semifinale del 1996, che non ci è ancora andata giù.
SERBIA IN CASA
La paura è dovuta all’eventuale presenza di Djokovic, peraltro pochi giorni dopo l’Australian Open. Quest’anno ha giocato, non è dato sapere cosa farà nel 2014. Con lui in campo, i serbi partirebbero sul 2-0 e tra Tipsarevic e il doppio avrebbero buone chance di centrare il terzo punto. Senza Djokovic, cambierebbe tutto. Anche perché non dovrebbero poter contare su Viktor Troicki. La Serbia senza Nole non vale granchè. Vedremo.
SPAGNA IN CASA
Chissà se Corrado Barazzutti sceglierebbe di nuovo la terra battuta come fece, inopinatamente, nel 2005. Ad ogni modo, la partita sembra proibitiva anche se pure gli spagnoli devono fare i conti con le assenze. Quest’anno, in Canada, hanno presentato una squadra inguardabile (Granollers e Garcia Lopez in singolare!). E’ ovvio che in quel caso sarebbe più che fattibile, ma l’Italia non è il Canada e probabilmente qualcuno tra Nadal, Ferrer, Verdasco, Robredo, Lopez e Almagro verrebbe. Senza contare il doppista Marc Lopez. Insomma, è la partita più difficile solo sulla carta. Sul campo potrebbe anche non esserlo. Dipenderà dagli attori.
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