Darren Cahill, coach-guru di Simona Halep, cercherà di utilizzare il meno possibile il coaching sul campo. ESPN gli ha chiesto un parere sull'argomento e lui non ha mostrato particolare entusiasmo. "Lo utilizzo con la Halep, almeno per ora – ha detto – serve a Simona per conoscere i miei metodi e a me per saperne di più su di lei. Tuttavia, non credo che nei prossimi mesi lo useremo molto". Il tecnico australiano è scettico perché la pratica non è permessa negli Slam "ed è molto importante che una giocatrice risolva i problemi da sola". L'intervento del coach è permesso una volta per set nel circuito WTA, mentre non è ammesso negli Slam e nel circuito ATP (anche se furono proprio gli uomini a sperimentarlo nel 1998). Secondo Cahill, parlare con un giocatore durante la partita è molto utile perché aiuta a capire cosa succede nei momenti di pressone. "E' il momento in cui impari di più del giocatore. Ci sono parecchi vantaggi, piace anche alle TV. Sono un po' incerto perché troppe tenniste ci fanno affidamento, sembra che non ne possano fare a meno. Però ci sono anche lati positivi". , coach-guru di Simona Halep, cercherà di utilizzare il meno possibile il coaching sul campo. ESPN gli ha chiesto un parere sull'argomento e lui non ha mostrato particolare entusiasmo. "Lo utilizzo con la Halep, almeno per ora – ha detto – serve a Simona per conoscere i miei metodi e a me per saperne di più su di lei. Tuttavia, non credo che nei prossimi mesi lo useremo molto". Il tecnico australiano è scettico perché la pratica non è permessa negli Slam "ed è molto importante che una giocatrice risolva i problemi da sola". L'intervento del coach è permesso una volta per set nel circuito WTA, mentre non è ammesso negli Slam e nel circuito ATP (anche se furono proprio gli uomini a sperimentarlo nel 1998). Secondo Cahill, parlare con un giocatore durante la partita è molto utile perché aiuta a capire cosa succede nei momenti di pressone. "E' il momento in cui impari di più del giocatore. Ci sono parecchi vantaggi, piace anche alle TV. Sono un po' incerto perché troppe tenniste ci fanno affidamento, sembra che non ne possano fare a meno. Però ci sono anche lati positivi"