Non è semplice tornare competitivi dopo uno stop di cinque mesi, il primo davvero serio, a 32 anni di età. Lo sta scoprendo sulla sua pelle Svetlana Kuznetsova, reduce da un intervento al polso che l'ha bloccata da ottobre a marzo. Il Samsung Open di Lugano è stato il terzo torneo dopo il rientro, ed è arrivata la terza sconfitta al primo turno. Contro Mona Barthel, almeno, ha portato a casa un set. Non c'è dubbio che la carriera della russa, vincitrice di due prove del Grande Slam, sia entrata nella fase finale. Tuttavia, il suo obiettivo immediato è essere pronta per il Roland Garros, laddove si era imposta nove anni fa. In un'interessante intervista con Russia Today, “Sveta” ha parlato di questo e altro, affermando di aver iniziato a pensare alla vita dopo il tennis. “In verità avevo già avuto un infortunio al ginocchio in passato, non so quale dei due processi di recupero sia stato più breve, ma adesso mi sembra che la riabilitazione sia infinita. Sto meglio, ma sento ancora dolore al polso dopo una sessione di allenamento particolarmente dura. Dopo l'infortunio ho giocato poche partite e adesso cerco di fare più attività possibile per raggiungere la forma necessaria prima del Roland Garros”. La russa sostiene che il calendario del tennis sia troppo pieno e obblighi le giocatrici a scendere in campo anche se non sono in perfette condizioni fisiche. Il fatto che le iscrizioni vadano effettuate con sei settimane d'anticipo rende tutto più difficile. “Sto certamente pensando al mio futuro – continua Svetlana – adesso ho 32 anni e posso giocare per altre 2-3 stagioni, ma in ogni caso dovrò trovare nuovi obiettivi e priorità nella mia vita. Posso dire senza esitazione che cambierei i miei titoli tennistici in cambio di una felice vita familiare”. La Russia è un paese particolare, con tante contraddizioni e situazioni delicate. Già in passato, la Kuznetsova aveva manifestato apprezzamento per Vladimir Putin, dicendo che le sarebbe piaciuto fare un selfie con lui.
“GUARDO VOLENTIERI BARCELLONA E JUVENTUS"
Tuttavia, non ha scritto nulla sui social network (dove pure è molto attiva) dopo la tragedia di Kemerovi, città siberiana dove lo scorso 26 marzo un centro commerciale ha preso fuoco, causando ben 64 morti. “Ho guardato la TV per tutto il giorno e ho seguito gli aggiornamenti su Instagram, ma non ho scritto nulla. Dopo aver letto i vari commenti della gente, non volevo fare nessuna preoccupazione. Ero sopraffatta dalle emozioni e stavo male, ma scrivere che “siamo in lutto” non avrebbe cambiato niente. La cosa che mi dà fastidio, nel nostro paese, è che ci si preoccupa di certi problemi soltanto dopo una tragedia. Spero che cambi qualcosa”. Sul campo da tennis, la russa si è spesso distinta per un comportamento impeccabile. Quasi mai la si è vista coinvolta in polemiche o controversie. “A volte ci sono momenti in cui le emozioni esplodono. Quando hai 20 anni è possibile mostrarle, te lo puoi permettere. Per molti giocatori è un modo per esprimere se stessi, ma io provo a restare calma, in modo da dare un buon esempio ai bambini. Se mi comportassi in un altro modo, sarebbe irrispettoso verso tutti quelli che mi vengono a vedere”. I tanti anni in Spagna (è allenata da anni da coach Carlos Martinez) hanno sviluppato una certa passione per il calcio. “Sveta” è una grande tifosa del Barcellona. Dal TC Lido Lugano, dove ha dovuto attendere il giovedì per il suo match di primo turno (causa pioggia) non le avrà fatto piacere vedere la batosta incassata dalla Roma. Si consolerà con il titolo nella Liga, visto che i blaugrana hanno una decina di punti di vantaggio sulle dirette inseguitrici. È capitato di vederla in tribuna al Camp Nou indossando la casacca del Barcellona. “Ho alcuni amici che conoscono il presidente. Quando ho tempo, mi piace guardare le partite di calcio. Le squadre che guardo più volentieri sono il Barcellona e la Juventus, esprimono un livello di gioco completamente diverso. I mondiali? Sono un grande risultato per la Russia e spero che tutto sarà organizzato nel migliore dei modi: voglio essere orgogliosa dei nostri atleti e del nostro paese. A causa dei miei impegni, non ho avuto modo di comprare i biglietti, me se avrò tempo andrò sicuramente a seguire qualche partita. Avrò un po' di tempo libero dopo Wimbledon, vediamo che succede. Per ora non voglio fare piani”. Adesso c'è da rimettere in piedi una carriera che, nel vuoto di potere del circuito WTA, potrebbe ancora darle qualche soddisfazione.