Tre giocatrici giovani che a Parigi stanno facendo strada e voglio continuare a sorprendere
PARIGI – Non è ancora arrivata la grande sorpresa nel singolare femminile, le Fab Four (Swiatek, Sabalenka, Gauff, Rybakina) sono ancora tranquillamente al loro posto. Non mancano però le novità. Nella parte superiore del tabellone, per esempio, quattro atlete si affacciano per la prima volta agli ottavi di finale di uno Slam. Una, la Cocciaretto, la conosciamo abbastanza bene. Le altre, invece, hanno delle storie curiosamente simili, tre predestinate – tutte dal gioco molto potente – finite quasi nel dimenticatoio per vari motivi e ora alla ricerca di una rinascita, anche in termini di classifica.
Cominciamo da Olga Danilovic, serba di Belgrado, e Anastasia Potapova, russa di Saratov. Entrambe classe 2001, sei anni fa si contesero la finale del torneo Wta di Mosca, vinta avventurosamente dalla Danilovic – che era stata ripescata dalle qualificazioni come lucky loser dopo aver perso da Badosa – per 7-5 6-7 6-4. Sembrava per le due allora diciassettenni solo l’inizio di una lunga serie di successi, così non è stato. La mancina serba, figlia del grande cestista Predrag Sascha Danilovic, a livello junior aveva vinto tre Slam in doppio. Chiuso il 2018 al 103º posto del ranking, un anno dopo non è riuscita a confermarsi, anzi. «Tanti dettagli hanno influito in modo negativo – ha detto tempo fa – alcune mie scelte sbagliate sui tornei da giocare, qualche piccolo infortunio ed anche qualche brutto sorteggio». La svolta in piena pandemia, con Djokovic che la invita ad allenarsi nella sua Accademia di Belgrado. L’effetto-Nole funziona e Olga riprende con grinta e determinazione, risultati e classifica ne risentono, malgrado qualche problema fisico le imponga degli stop imprevisti. A Parigi, dove aveva già raggiunto il terzo turno un anno fa, ha superato le qualificazioni e poi battuto Trevisan, Collins, una delle giocatrici più in forma del circuito, e ieri Vekic, malgrado un rotondo 0-6 iniziale. Inevitabili le lacrime dopo il match point. «Vivo per queste battaglie, nel tennis come nella vita devi soffrire prima di gioire». Numero 125 prima del torneo, domani affronterà Marketa Vondrousova, numero 6, che l’ha battuta nell’unico precedente, nella United Cup di quest’anno.
E la Potapova, superata da Olga nella finale del 2018? Ex campionessa junior a Wimbledon, allenata da Igor Andreev – un tempo noto soprattutto per essere stato il fidanzato della bella Maria Kirilenko – abbandonò a fine 2016 i tornei juniores («ora capisco che fu un errore – le parole di Potapova – ma ero impaziente di confrontarmi con le più forti»), tre anni dopo la ricordiamo a Roma (appena battuta al primo turno delle qualificazioni da Anisimova) seduta per terra, in un angolo del Foro Italico, che piangeva a dirotto, inutilmente consolata dalla madre. Giocatrice di ritmo e botte, ma spesso irregolare, moglie dallo scorso dicembre del collega Alexander Shevchenko, ha avuto un percorso comunque migliore rispetto a Danilovic, restando sempre o quasi nella Top Cento, collezionando due vittorie in torneo (nel 2022 a Istanbul, nel 2023 a Linz) e qualche scalpo di rilievo (ha sconfitto due volte Gauff) ma senza squilli nei grandi tornei. Numero 41 della classifica (ma 21 nel 2023) Potapova ha scelto Parigi per farsi finalmente notare, superando Rakhimova, Golubic e Wang ed è pronta a sfidare Swiatek, un’altra classe 2001 ma… numero 1 del mondo. Il confronto è inedito a livello professionistico, però nel Roland Garros junior del 2016 vinse in tre set Potapova (4-6 6-3 6-0).
E poi c’è Clara Tauson, danese di Lyngby, che compirà 22 anni il 21 dicembre. Nipote dell’ex professionista Michael Tauson (numero 105 Atp nel 1995), è stata numero 1 a livello junior, vincendo lo Slam australiano. Tre anni fa era già la 44ª giocatrice del mondo, grazie alle vittorie nei tornei Wta di Lione e Lussemburgo, poi però è stata costretta a fermarsi a lungo per problemi alla schiena, che l’hanno costretta poi a ripartire dalle competizioni minori. Numero 85 a fine 2023, ora è 72. Tennista da campi veloci, a Parigi ha vinto per la prima volta tre partite di fila sulla terra battuta, contro Maria, Ostapenko e Kenin (le ultime due, campionesse Slam). Domani se la vedrà con Ons Jabeur, numero 9 in classifica, che ha vinto l’unico precedente, nel 2020. «Dopo l’infortunio alla schiena è stata dura riprendere, sono dovuta crescere anche come persona – le parole parigine di Tauson – ora mi sento meglio ma il mio percorso non è ancora completo. Il meglio deve ancora venire».
Olga, Anastasia e Clara. Tre favole parigine a caccia del lieto fine.