Il canadese è il primo doppista di sempre a vincere 1.000 partite nella specialità. A 43 anni, non pensa al ritiro e sogna un'altra medaglia olimpica. “La vittoria mi dà sollievo, la sconfitta mi fa arrabbiare”. E' l'unico ad aver battuto più di 25 volte i gemelli Bryan. 

Parli di doppio e vengono subito in mente i gemelli Bryan. Sono la coppia più titolata di tutti i tempi e resteranno tali per parecchi anni. Però c'è un primato che si trova qualche chilometro più a nord, superato il confine tra Stati Uniti e Canada. A 43 anni di età, Daniel Nestor è il primo giocatore ad aver vinto 1.000 partite di doppio nella storia dell'ATP. L'avventura è cominciata nel 1993 insieme al connazionale Sebastien Lareau (insieme hanno vinto anche una storica medaglia d'oro a Sydney 2000) e si è coronata proprio a Sydney, vincendo il match di primo turno insieme a Marcelo Melo, attuale numero 1 del ranking di specialità. Ciò che colpisce di Nestor (capace di arrivare a 1.000 con trentatré partner diversi) è la costanza: aveva qualche ambizione in singolare (una volta batté Stefan Edberg in Coppa Davis, ha colto gli ottavi a Wimbledon ed è stato n. 58 ATP), poi ha capito che il doppio poteva essere ancora più redditizio ed è tra i migliori da vent'anni, senza un calo vero e proprio. E' il frutto di dedizione, impegno e la capacità di adattarsi all'evoluzione del gioco. Non possiamo dire che abbia iniziato con le racchette di legno, ma in questi anni il tennis ha vissuto cambiamenti molto significativi. Eppure lui è sempre lì, tanto da chiudere tra i top-10 di specialità quindici delle ultime venti stagioni. In due occasioni si è tolto lo sfizio di terminare la stagione al numero 1. “Ho capito che avrei potuto diventare un top-player nel 1995, quando ho iniziato a giocare con Mark Knowles – ha detto il canadese – avevo avuto qualche buon successo insieme a Lareau, ma avevo più fiducia in singolare che in doppio. Ma quando ho iniziato a giocare contro i migliori ho subito avvertito una certa fiducia”. Come detto, ha giocato con 33 partner diversi, ma i più importanti sono stati quattro: Knowles (464 vittorie, 40 titoli e 3 Slam), Nenad Zimonjic (227 vittorie, 27 titoli e altri 3 Slam), Max Mirnyi (90 vittorie, otto titoli e ben due Slam) e il connazionale Sebastien Lareau (60 vittorie e cinque titoli, tra cui l'indimenticabile oro olimpico di Sydney). In totale ha intascato 88 titoli: sarebbe al comando anche qui se non ci fossero stati quei guastafeste di Bob e Mike Bryan.


WALK OF FAME

Raggiunto dal sito ufficiale dell'ATP, ha detto la sua il ritirato Mark Knowles. “Ho avuto la fortuna di condividere con lui alcune di queste vittorie. La sua forza è la capacità di adattarsi ai cambiamenti e a trovare le motivazioni quando gli altri le perdono. Vincere mille partite è qualcosa di spettacolare…complimenti!”. Secondo molti, la sua qualità principale è il non prendersi troppo sul serio, anche se lui si definisce molto competitivo. “Una sconfitta mi lascia più delusione di quanta gioia mi lasci una vittoria. Ho qualche rimpianto in singolare, ma in doppio credo di aver fatto tutto quello che potevo. Sono un perfezionista, quindi avverto fastidio anche nelle piccole cose, nei dettagli”. A ben vedere, non fa nulla di straordinario. Buon servizio, dritto onesto, buon gioco di volo. Però è molto spettacolare e la gente lo segue molto volentieri. Il punto debole era il fisico, un gioco di gambe non così reattivo. Nel 2002 ha rischiato di collassare durante il torneo di Toronto, travolto dall'umidità. Allora ha capito che avrebbe dovuto lavorare più fuori dal campo piuttosto che con la racchetta in mano. Detto, fatto. Non hanno mancato di fargli i complimenti anche alcuni storici avversari, come ad esempio Mike Bryan. “La sua longevità è sorprendente. E' stato uno dei migliori per tanto tempo ed è l'unico che ha saputo battere me e mio fratello per più di 25 volte. Odiamo giocare contro di lui: rende le cose difficili perché è uno dei più grandi talenti nella storia del doppio: il servizio mancino mette in crisi, ha un'ottima mano sotto rete, risponde bene ed è un grande atleta”. “In pochi potranno raccontare di aver vinto 1.000 partite – dice Nenad Zimonjic, suo ex compagno e anche lui campione di longevità – Daniel è una leggenda del nostro sport e un esempio per tutti noi. Se mantieni un comportamento professionale, se ti diverti ancora e ami il gioco puoi restare in pista molto a lungo”. Una passione che gli ha permesso di raggiungere il traguardo prima dei gemelloni: in questo momento Mike ha 970 vittorie, Bob 956. L'anno scorso era convinto che lo avrebbero superato prima di raggiungere il traguardo. Invece è rimasto davanti e spera di intascare un'altra medaglia olimpica a Rio de Janeiro. Sarebbe un altro tassello per giustificare il suo inserimento nella Walk of Fame di Toronto, una galleria di immortali di cui fanno parte Wayne Gretzky, Mario Lemieux , Bryan Adams, William Shatner e Pamela Anderson. L'hanno onorato cinque anni fa, forse immaginavano che sarebbe diventato ancora più leggenda.

 

IL CLUB DELLE 1.000 VITTORIE

Jimmy Connors – 1254 (singolare)

Ivan Lendl – 1071 (singolare)

Roger Federer – 1062 (singolare)

Daniel Nestor – 1000 (doppio)

 

I DOPPISTI PIU' VINCENTI DI SEMPRE

Daniel Nestor – 1000

Mike Bryan – 970

Bob Bryan – 956

Todd Woodbridge – 782

Mark Knowles – 744