Non solo attenzione all’ambiente, come dimostra il passaggio dall’alluminio alla plastica riciclata per i tubi di palle, ma anche la volontà di migliorare gli standard qualitativi di tutti i protagonisti del settore, compresi circoli e maestri, come ci racconta il numero uno di Dunlop Italia

Daniel Beswick, General Manager Dunlop Italia

Il 2025 resterà un anno da ricordare per Dunlop. Jack Draper si fa largo tra i top ten, a settembre verrà lanciata la nuova linea di prodotti brandizzata Atp ma soprattutto è l’anno di un’importante svolta green, con la rottamazione dell’alluminio del mitico tubo delle palle premium, sostituito da plastica riciclata ed ecosostenibile. Un’attenzione per l’ambiente in linea con gli alti standard qualitativi dell’azienda, che si dichiara pronta a spingere il buon momento del tennis italiano: a patto che tutti i protagonisti, maestri e circoli compresi, si dimostrino all’altezza degli straordinari risultati ottenuti. Ne abbiamo discusso con Daniel Beswick, General Manager Dunlop Italia.

Dalla vostra postazione privilegiata, quale è la situazione del tennis in Italia oggi?

Negli ultimi anni c’è stato un miglioramento a 360 gradi del movimento. Parte tutto da lontano, dagli Internazionali, ho visto un miglioramento anno su anno. Siamo tutti testimoni dell’impennata del livello dei giocatori, oggi l’Italia è la nazione trainante, la più forte, e abbiamo molti giovani dietro che possono tenere vivo il movimento per i prossimi anni. Per rispetto degli stessi atleti, tutti noi dobbiamo fare un salto di qualità e pretendiamo che i nostri interlocutori, maestri, circoli, facciano lo stesso. Altrimenti ci troveremo tanti campioni senza impianti adeguati. Per questo faccio un appello ai circoli: serve più serietà e professionalità. Non è accettabile siglare un contratto di sponsorizzazione con un club e scoprire poi che i maestri sono liberi di presentarsi in campo con altri brand o senza logo sulle racchette. Occorre cambiare mentalità, i vantaggi ci sono e possono arrivare a tutti se siamo in grado di raccoglierli. Noi come Dunlop siamo pronti per questo salto e vorremmo che il mercato ci seguisse.

Un focus importante per Dunlop è il rispetto per l’ambiente, che quest’anno ha portato a un’importante novità nel settore delle palle…

Per il gruppo Sumitomo Rubber Industries, l’azienda giapponese proprietaria di Dunlop, gli standard di ecosostenibilità sono un obiettivo importante. Dimostrano l’impegno della società nei confronti degli azionisti. E questo per me è un motivo di orgoglio, vista anche la tendenza di certe nazioni ad abbandonare questo approccio. La Dunlop Fort All court è la palla di riferimento per il mercato europeo, e come tutte le nostre palle premium sarà contenuta in un tubo di plastica, mentre il tappo che sigilla la confezione è di carta riciclata. C’era l’idea di eliminare completamente il tappo, che sarebbe stato il massimo per l’ambiente ma, una volta utilizzate, le palle possono uscire e sporcare la borsa quindi questa soluzione non era praticabile. Abbiamo spostato la produzione dall’alluminio alla plastica riciclata per migliorare la sostenibilità del prodotto, ma la palla in sé non è cambiata: il feltro, la colla, il nucleo sono gli stessi, il cambio riguarda solo la confezione e lo stesso vale per altri prodotti.

Altri esempi?

Ogni stagione apportiamo piccoli miglioramenti. Nel caso delle racchette premium abbiamo eliminato i foderi singoli, perché non venivano utilizzati. La plastica stessa che avvolge le racchette è riciclata, come quella che utilizziamo per le linee performance e club delle borse. E poi c’è l’inchiostro, che stiamo cercando di diminuire.

Anche sulle palle?

Sì, visto che utilizziamo meno inchiostro, il cambio del logo – più sottile, quindi meno inquinante – ha fatto pensare a un cambio del prodotto, ma non è così.

Quando arriveranno i nuovi tubi nei negozi?

Stiamo già consegnando tutte le palle da adulto con i packaging nuovi. Le Dunlop Atp Tour, quelle utilizzate in oltre il 50% dei tornei Atp, la famiglia Fort con la All Court, la palla più venduta in Italia, e le Australian Open sono già nei negozi.

Qual è la quota Dunlop nel mercato palle in Italia?

Abbiamo oltre il 60% delle quote di mercato (dati Sports Marketing Survey, ndr). Per essere precisi, parliamo di palle vendute da aziende sul mercato italiano, che non includono player come Decathlon, Tennispoint o Tennis Warehouse, perché questi acquisti finiscono nei dati di altri paesi.

Di che cifre stiamo parlando?

Il mercato italiano si attesta di poco sotto le 600.000 dozzine, con un forte incremento rispetto agli anni pre Covid, quando le dozzine erano 500.000. Questo può significare solo due cose: che più gente gioca o che i giocatori scendono in campo più spesso. Ma io credo che sia la prima ipotesi.

I dazi imposti da Trump a livello mondiale vi creeranno problemi?

Il mercato nordamericano per Dunlop è importante. Noi abbiamo due stabilimenti proprietari, uno nelle Filippine e uno in Tailandia. Dato che i dazi sulla Tailandia sono molto più alti, dovremo spostare la produzione per il nord America nelle Filippine. E’ un ostacolo ma niente di insormontabile.

I rapporti con l’Atp, già molto stretti, si sono ulteriormente rafforzati… 

Al momento si giocano con le nostre Atp Tour il ‘1000’ di Miami, tutta la stagione su terra con Monte-Carlo, Barcellona, Madrid e Roma, le Atp Finals e le Next Gen Finals. Con Slazenger abbiamo poi la stagione su erba: tutti i tornei preparatori a Wimbledon e naturalmente Wimbledon, dal 1902, la partnership più longeva della storia dello sport. Dunlop è presente anche sul tour Wta, nei Challenger e nei tornei giovanili, ma la nostra immagine, specie da settembre, sarà sempre più legata al tour maschile con il lancio della nuova linea con cui diventiamo borsa, corda, grip, overgrip e racchetta ufficiale dell’Atp. Sono convinto che in Italia questo accordo porterà un grosso aumento di fatturato e tanta visibilità nei punti vendita specializzati.

Jack Draper con la Dunlop Fx

Quale sarà il modello “ufficiale” Atp?

Il modello Fx, lo stesso che usa Draper. Jack è con noi sin da quando era un ragazzino. Ora che c’è la possibilità di vederlo alle Finals, abbiamo intenzione di organizzare una grande festa a Torino che coinvolgerà tutti gli appassionati. 

E la festa si sposterà poi a Bologna per la Davis…

Sì, abbiamo trovato l’accordo, quindi saremo la palla ufficiale per le finali di Davis Cup a Bologna. 

Come è il rapporto con i giocatori sotto contratto? Avete studiato programmi dedicati?

Offriamo la possibilità ai ragazzi di alto livello in Italia di avere contratti gratuiti con contributi economici. Tra gli atleti più forti a livello nazionale abbiamo con noi Pierluigi Basile e Vito Darderi, fratello di Luciano. Inoltre abbiamo avviato l’Atp Player contest, un programma a livello mondiale per cui ogni atleta top 1000 Atp può avere contratto con Dunlop, che si impegna a vestirlo da testa a piedi e a fornire al giocatore tutto quello che gli serve per svolgere l’attività agonistica. Alla fine della stagione, di tutti i contrattiti compresi tra i 150 e i 1000 Atp, chi ha più punti riceverà un bonus economico. I punti si ottengono attraverso i risultati in campo, attraverso i materiali Dunlop utilizzati o, per esempio, se consigli il brand ad altri atleti, se “porti un amico” in famiglia…

La nuova linea Atp di Dunlop