La favola è finita in fretta. Yuichi Sugita, rivelazione del più disertato Masters 1000 di sempre, non ha potuto nulla se non l'essere relegato al ruolo di sparring partner. Grigor Dimitrov, non certo uno su cui mettere la mano sul fuoco, ha impiegato poco più di 50 minuti per staccare il biglietto per la semifinale. Un 6-2 6-1 che lascia davvero poco spazio per la cronaca. Il giapponese più forte dell'Era Open dopo Nishikori, al primo quarto di finale in un torneo così importante, è apparso contratto e timorato sin dai primi scambi. In uno scenario desolante (capita spesso di vedere più pubblico in un ATP 250 qualsiasi) sono bastati pochi minuti per capire l'andazzo. Ceduti i primi due game a zero, al cospetto di un Dimitrov buono ma non eccezionale, Yuichi non è mai riuscito ad impensierire il bulgaro nei turni di risposta. Cinque soli punti strappati e neanche l'ombra di una palla break sono davvero poca cosa, anche solo per muovere un dubbio nella mente del tuo avversario.
L'ISPIRAZIONE DI GRISHA
La mesta immagine a fine match, con il giapponese che esce dal campo a testa bassa, ignorando mani e palline tese che chiedevano un suo autografo, non toglie nulla all'ottimo torneo del 29enne di Sendai. Lunedì propssimo, la classifica ATP lo vedrà issarsi in 43ima posizione (miglior ranking di sempre, anche meglio di Shuzo Matsuoka). E all'imminente Us Open può essere avversario fastidioso per chiunque. Una parola per il vincitore? Dimitrov, che da febbraio (se si eccettua la semifinale al Queen's) colleziona desolanti uscite anzitempo, sembra aver trovato una settimana di ispirazione. Ottimo torneo, il suo, fin'ora. E anche oggi tante buone cose, sprazzi di talento, quel talento mai messo a frutto, e tanta rabbia agonistica. La prima finale in un Masters 1000 è ampiamente alla sua portata. Qualunque avversario venga fuori dalla sfida "all-american" tra John Isner e Jared Donaldson.
MASTERS 1000 CINCINNATI – Quarti di Finale
Grigor Dimitrov (BUL) b. Yuichi Sugita (GIA) 6-2 6-1