Inconfondibili nelle loro divise vintage, dalla prossima edizione di Wimbledon sui prati di Church road non compariranno più i tradizionali linesmen dell’All England Club
Addio ai linesman di Wimbledon, con le loro mise vintage, i loro cappellini e i loro sonnellini, i turbanti indiani e gli occhiali come fondi di bicchiere, con la loro aria imperturbabile da impiegati vittoriani, il loro splendido “melting pot” figlio dell’Impero Britannico e le chiamate sbagliate di tanto così.
Dopo 144 anni di onorato servizio, l’All England Club ha deciso di rimpiazzarli: a partire dal 2025, con Elecronic Line Calling, il sistema di chiamate elettroniche che proprio in Italia vedemmo nascere (in forma sperimentale) a Milano durante la prima edizione delle Atp Next Gen Finals, e che ormai sta prendendo piede in moltissimi tornei.
Il Club del resto, sotto il vestito tradizionalista da “custode del Tempio”, è sempre stato attento ai cambiamenti e alle possibilità offerte dalla tecnologia. Ricordate il “Ciclope”, la macchinetta anni ’70 e piazzata sulla linea di servizio incaricata di giudicare prime e seconde palle e che secondo John McEnroe «sapeva chi sono»?
Dal 2007 l’Hawk Eye aveva fatto la sua comparsa all’interno dei Doherty Gates – ma sempre sottoposto al sistema dei challenge – ora tocca all’IA, l’Intelligenza artificiale, con la sua voce sintetica, le sue chiamate fredde e inappellabili (ma chissà se poi sempre impeccabili). Di rivoluzioni Wimbledon ne ha accolte tante, in un secolo e mezzo di storia: dalle palline gialle alle minigonne, dal tetto sul centrale ai match in notturna, stavolta però entra in ballo il fattore umano, e un po’ di malinconia è inevitabile.
A Wimbledon sono sfilati tanti linesmen super professionali, ma quelli che ci facevano divertire o indignare erano i malcapitati che sbagliavano chiamate chilometriche, o si appisolavano durante i match, finendo preda degli scherzi, a volte bonari a volte crudeli dei campioni del passato, Ilie Nastase su tutti, che si sedeva al loro posto e chiedeva loro di reggergli l’ombrello. Dall’anno prossimo si cambia, computer e telecamere regneranno su tutti i 18 campi di gara.
«Gli organizzatori sono finalmente giunti alla conclusione che gli elevati standard dei campionati potrebbero essere compromessi dal persistere di giudici di linea umani – scrive il Times – L’ELC è ampiamente considerato un sistema di arbitraggio più accurato a cui i migliori giocatori di questo sport sono ormai abituati». Gli scambi sono sempre più veloci, le chiamate più ardue per l’occhio umano, e i giocatori, spesso preda di vere e proprie crisi isteriche – basta vedere quello che sta succedendo a Shanghai, dove però nel mirino di Zverev, Tiafoe e oggi Tsitsipas, sono finiti i giudici di sedia -, si sono convinti che a fargli perdere un punto o un match siano i limiti degli “umani”. Senza riflettere che, prima o poi, anche chi gioca rischierà di essere sostituito da androidi e robot dotati di software infallibili.