Spostata avanti di una settimana la finale del 2014, onde evitare ulteriori contemporaneità. La decisione è stata presa a Cagliari. L'ITF ha mostrato maturità.
Roberta Vinci ha rinunciato al Masters di Sofia per giocare in Fed Cup, L'anno prossimo non sarà più chiamata a questa scelta
Dall’inviato a Cagliari, Riccardo Bisti – 31 ottobre 2013
L’ITF ha alzato bandiera bianca. E’ questo il senso della decisione, annunciata oggi, di cambiare data per la finale della Fed Cup 2014. L’agghiacciante concomitanza con il Masters B di Sofia ha tolto interesse a Italia-Russia, con Tarpischev costretto a mandare i campo un team di carneadi. La ragione (non l’unica, ma la principale), è stata la contemporaneità con Sofia, per cui si erano qualificate tre russe di Fed Cup E tutte hanno deciso di giocare il Tournament of Champions. Era evidente che qualcuno avrebbe dovuto mollare: alla fine è stata l’ITF, cui va dato il merito di non aver proseguito nel braccio di ferro. D’altra parte, non era il caso di rischiare un’altra umiliazione. La decisione è stata presa ieri a Cagliari, dove il Comitato di Fed Cup si è riunito e non ha avuto dubbi nel proporre lo spostamento. Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi giovedì, ha ratificato la proposta e stabilito che la finale si giocherà l’8 e 9 novembre anziché l’1 e il 2, come inizialmente deciso. La Fed Cup non avrà grosse ripercussioni, anzi: l’anno prossimo sarà nuovamente inserita una settimana di pausa tra il Masters 1000 di Parigi Bercy e le ATP World Tour Finals di Londra. Insomma, ha preso i canonici due piccioni con una fava: non ci sarà più la contemporaneità con Sofia, e sarà anche l’unico evento tennistico della settimana.
Nel comunicato stampa diffuso dall’ITF, c’è un virgolettato del presidente Francesco Ricci Bitti: “Quest’anno la Fed Cup compie 50 anni e si è costruita un storia importante. Cambiando la data della finale, abbiamo mostrato flessibilità e preoccupazione per il bene delle giocatrici, aiutandole a continuare a rappresentare la loro nazione”. E’ un gesto importante: per la prima volta l’ITF prende una decisione tenendo conto degli altri enti che governano il circuito (nella fattispecie, ATP e WTA). La notizia può essere presa come un segnale di resa, o almeno di consapevolezza della scarsa considerazione che la Fed Cup nutre nel panorama tennistico. Ma è anche un gesto d’umiltà che inchioda le giocatrici e le mette davanti a precise responsabilità: se succederà di nuovo che una finale di Fed Cup sarà incredibilmente rovinata dalle assenze, non potranno accampare scuse e dovranno prendersi le loro colpe, senza nascondersi dietro alle scuse più improbabili.
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