Quarta finale ATP nel 2012 per Andreas Seppi. Jaziri porta a casa quattro game. L’obiettivo top 20 è sempre più vicino: mancano 200 punti. In finale trova Bellucci.
Andreas Seppi ha bisogno di un ulteriore sforzo per entrare tra i primi 20
Di Riccardo Bisti – 21 ottobre 2012
Raggiungere una finale ATP battendo il numero 77, il numero 63 e il numero 112 del mondo…è una bella fortuna. Ma la fortuna bisogna sapersela meritare. E' quello che ha fatto Andreas Seppi, primo finalista italiano alla Kremlin Cup di Mosca (631.750$, indoor). Non c’è niente di male ad ammettere che Mosca aveva il campo di partecipazione meno importante tra i tornei della settimana, ma è altrettanto giusto segnalare la bravura dell’altoatesino, chirurgico nel mettere in fila tre giocatori inferiori e per questo insidiosi. E poi, a ben vedere, sia Sijsling che Ito arrivano dalla miglior stagione in carriera. E Jaziri aveva una gran voglia di regalare alla Tunisia, finalmente libera dalla dittatura di Ben Ali, la prima finale ATP nella storia. Invece Andreas non gli ha concesso spazio, strozzando ogni speranza dopo appena 20 minuti. L’equilibrio è durato fino al 2-2, quando Seppi ha trovato il primo break. Si è distratto, si è fatto riprendere sul 3-3 ma poi ha messo il turbo e con sette giochi consecutivi ha messo in cassaforte la sesta finale ATP in carriera, la quarta nel 2012. “E’ stata la mia miglior stagione, poi mi trovo molto bene indoor – ha detto dopo il 6-3 6-1 finale – Contro Jaziri ho giocato una buona partita, sono stato intelligente e ho commesso pochi errori”. Seppi ha gestito meglio di Jaziri la lunga attesa prima di scendere in campo: la durata delle due semifinali femminili ha fatto iniziare il match con due ore di ritardo. Per conquistare il terzo titolo, Seppi dovrà battere Thomaz Bellucci. Il carioca ha superato 6-7 6-4 6-4 Ivo Karlovic e forse per Seppi è meglio. “Ci saranno molti scambi da fondo campo, è una finale quindi nessuno vorrà perdere”.
Sarà il terzo scontro diretto tra i due, con il bilancio che dice 1-1. Seppi si è imposto al termine di una dura battaglia ad Amburgo 2010, mentre al Roland Garros 2011 vinse facilmente Bellucci. Entrambi i match si sono giocati sulla terra battuta. La superficie (Rukort Hard) dovrebbe dare una mano a Seppi. “E’ la mia prima finale indoor, contro Seppi sarà dura perché è molto bravo da fondocampo” ha detto il carioca, già vincitore a Gstaad. Con questa finale, Seppi è certo di eguagliare il best ranking (n. 24), ma niente di più perché intascherà 150 punti scartando i 45 dei quarti a Doha. Ben diverso il discorso in caso di vittoria. Ma adesso è giunto il momento di guardare negli occhi l’obiettivo tanto desiderato, l’ultimo che manca alla carriera di Andy: l’agognato e sofferto ingresso tra i primi 20. Attualmente dista 312 punti dalla 20esima posizione di Tommy Haas, che lunedì si ridurranno a poco più di 200. Chiudere l’anno tra i primi 20 è possibile ma deve giocare molto bene, soprattutto in virtù dei 115 punti in scadenza a Bercy. Forse anche per questo ha accettato di chiudere l’anno con il challenger di Ortisei, dove è un palio un buon bottino di punti. Non c’è giocatore che lo meriti l’obiettivo più di Seppi, non tanto per la serietà (“Non mi interessa essere ricordato per il mio comportamento”), quanto per la tenacia e l’abnegazione mostrate in 10 anni di carriera. Anno dopo anno, torneo dopo torneo, ha saputo migliorarsi, aggiungere un tassello al puzzle. Per lui vale lo stesso discorso fatto per Paolo Lorenzi. Se si lavora tanto, e nel modo giusto, prima o poi risultati arrivano. E stanno arrivando.
ATP MOSCA – Semifinali
Andreas Seppi (Ita) b. Malek Jaziri (Tun) 6-3 6-1
Thomaz Bellucci (Bra) b. Ivo Karlovic (Cro) 6-7 6-4 6-4
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