Dabul, ritiro senza rimpianti
Da un po' di tempo non c'erano notizie sull'argentino Brian Dabul, ex fenomeno junior (è stato numero 3 del mondo nel 2001 alle spalle di Gilles Muller e Janko Tipsarevic). La sua ultima partita risale allo scorso novembre, quando perse al primo turno del challenger di Guayaquil contro Guido Pella. Fu il prologo a un ritiro annunciato: "Mi faceva male la schiena da qualche mese, provai a tornare ma mi resi conto che non ce la facevo" racconta oggi col sorriso sulle labbra. Dabul ha iniziato una nuova vita, restando in Ecuador. "Un amico mi ha chiesto di allenare i suoi figli a Guayaquil, poi una cosa tira l'altra…e ho aperto un'Accademia". E' dunque terminata a 28 anni di età una discreta carriera, in cui è stato numero 82 ATP. Molti lo ricordano per aver affrontato Roger Federer allo Us Open, vittima di uno dei colpi più belli mai tirati dallo svizzero, un pazzesco "tweener" all'incrocio delle righe dopo essere stato scavalcato da un pallonetto. "Dalla TV non ci capiva la velocità, ma era un missile! Che sensazione di impotenza…". Dabul ha anche giocato con Nadal, in un'esibizione benefica alla vigilia del Roland Garros, sul campo centrale. "Ero a casa sua, fu bellissimo e vinsi pure 7-5!". Dabul è sereno, tranquillo, felice della sua vita attuale e non ha alcun rimpianto. "Mi sarebbe piaciuto vincere un torneo ATP, al massimo ho giocato una semifinale a Newport (sull'erba! ndr), ma va bene così. Ho raggiunto il sogno di entrare tra i primi 100. E sono fiero di aver fatto parte di una generazione di grandi argentini, così come sono orgoglioso che Juan Monaco sia tra i primi 10. Siamo cresciuti insieme"., ex fenomeno junior (è stato numero 3 del mondo nel 2001 alle spalle di Gilles Muller e Janko Tipsarevic). La sua ultima partita risale allo scorso novembre, quando perse al primo turno del challenger di Guayaquil contro Guido Pella. Fu il prologo a un ritiro annunciato: "Mi faceva male la schiena da qualche mese, provai a tornare ma mi resi conto che non ce la facevo" racconta oggi col sorriso sulle labbra. Dabul ha iniziato una nuova vita, restando in Ecuador. "Un amico mi ha chiesto di allenare i suoi figli a Guayaquil, poi una cosa tira l'altra…e ho aperto un'Accademia". E' dunque terminata a 28 anni di età una discreta carriera, in cui è stato numero 82 ATP. Molti lo ricordano per aver affrontato Roger Federer allo Us Open, vittima di uno dei colpi più belli mai tirati dallo svizzero, un pazzesco "tweener" all'incrocio delle righe dopo essere stato scavalcato da un pallonetto. "Dalla TV non ci capiva la velocità, ma era un missile! Che sensazione di impotenza…". Dabul ha anche giocato con Nadal, in un'esibizione benefica alla vigilia del Roland Garros, sul campo centrale. "Ero a casa sua, fu bellissimo e vinsi pure 7-5!". Dabul è sereno, tranquillo, felice della sua vita attuale e non ha alcun rimpianto. "Mi sarebbe piaciuto vincere un torneo ATP, al massimo ho giocato una semifinale a Newport (sull'erba! ndr), ma va bene così. Ho raggiunto il sogno di entrare tra i primi 100. E sono fiero di aver fatto parte di una generazione di grandi argentini, così come sono orgoglioso che Juan Monaco sia tra i primi 10. Siamo cresciuti insieme".