Col titolo a Cincinnati aveva messo tutti sull’attenti, invece lo Us Open di Marin Cilic è durato appena tre incontri. Dopo due facili vittorie, il campione del 2014 si è arenato contro uno splendido Jack Sock, cedendo in tre set e dicendo addio ai sogni di gloria.

I miracoli sono tali perché accadono una volta sola. Marin Cilic ci ha provato ad andare controcorrente, e lo splendido tennis che gli ha consegnato il titolo nel Masters 1000 di Cincinnati e la vittoria contro l’uomo del momento Andy Murray aveva allertato tutti: il livello mostrato col titolo del 2014 a New York non era lontano. Ma se quello è lo Slam più strano dell’ultimo decennio, e lui non ha dato particolare seguito a quell’impresa, un motivo ci deve pur essere. Lo si è visto negli appena 101 minuti che sono costati al croato una delle sconfitte più dolorose dell’anno, preso a pallate da uno splendido Jack Sock e costretto a tornare con i piedi per terra dopo un match terribile, ceduto 6-4 6-3 6-3. In quattordici game di risposta Cilic non ha visto l’ombra di una palla-break, mentre una giornata no con la prima di servizio (messa in campo meno di una volta su due) l’ha obbligato ad arrangiarsi con il resto, oggi piuttosto poco. Così Sock ha avuto vita relativamente facile, sparando 25 colpi vincenti aiutato dal “drittone” e conquistando per la prima volta un posto agli ottavi di finale dello Slam di casa. Ce l’aveva già fatta nel 2015 al Roland Garros, ma il bis a Flushing Meadows vale di più e ha fatto impazzire il pubblico del Louis Armstrong. A New York aspettano da anni un giocatore in grado di arrivare fino in fondo, e con Harrison eliminato al terzo turno dopo l’impresa con Raonic, Donaldson che ha già fatto tantissimo e Isner “chiuso” da Djokovic agli ottavi, il nome più “caldo” sembra il suo. A separarlo dai quarti di finale ci sarà Jo-Wilfried Tsonga: favorito ma non imbattibile.

US OPEN 2016 – Terzo turno uomini
Jack Sock (USA) b. Marin Cilic (CRO) 6-4 6-3 6-3