La fortuna può anche dare una discreta mano, anche se nella sua carriera Karin Knapp ne ha passate talmente tante che resta comunque a credito con la sorte, ma poi bisogna anche saperne approfittare. L’azzurra l’ha fatto alla grande al secondo turno del Roland Garros, raggiunto grazie (anche) ai problemi di “Vika” Azarenka ma poi superato battendo per 6-3 6-4 la lettone Anastasija Sevastova, numero 87 del mondo. Era un match da vincere e l’altoatesina trapiantata nei pressi di Roma l’ha vinto di superiorità, con un break per set a fare tutta la differenza del mondo. Sul piano tecnico non c’è paragone: i suoi colpi andavano al doppio rispetto a quelli dell’avversaria, il drittone le ha fruttato tanti punti e il servizio le ha dato una mano a risolvere le (pochissime) difficoltà, su tutte le sole tre palle-break offerte all’avversaria. Le ha salvate tutte e non ha avuto nemmeno bisogno di spremersi particolarmente, stringendo i denti solo nel finale. Ha mancato tre match-point con un pizzico di sfortuna su un paio, ma sul quarto ha servito una gran prima, ha lasciato cadere la racchetta e sorriso al suo angolo. C’era un sacco di gente: dal coach-fidanzato Francesco Piccari, il preparatore fisico Marco Panichi e la giovane collega Cristiana Ferrando che l’ha accompagnata nella trasferta parigina, fino ad alcuni giornalisti italiani, passando per capitan Barazzutti, il professor Parra e qualche altro membro del “clan Italia”. Il motivo di tanta attenzione è facile da capire: la tennista di Brunico è l’unica azzurra al terzo turno del French Open. Proprio lei che alla vigilia era la meno attesa delle donne e forse anche dell’intera pattuglia italiana, per un sorteggio da dimenticare ma anche per le condizioni non ottimali mostrate nelle ultime settimane, dopo l’ennesimo rientro da un infortunio. Invece, oggi è l’unica a sorridere.
GRANDE CHANCE PER RIPARTIRE DI NUOVO
Karin ha chiuso in meno di un’ora e mezza, risparmiando energie preziose in vista del prossimo turno ma soprattutto regalandosi un risultato che a Parigi le mancava addirittura da inizio carriera. Al terzo turno aveva messo piede solo nel 2007 (al suo primo Slam, peraltro battendo anche lì la Azarenka) e nel 2008, poi a causa dei vari infortuni che l’hanno tenuta prima ferma e poi lontana dal circuito maggiore, si è ripresentata nel main draw solo nel 2013, raccogliendo tre primi turni nelle ultime tre edizioni. Tutto dimenticato negli ultimi tre giorni, comprese le difficoltà incontrate nelle settimane recenti, con un solo match vinto da quando a Miami è rientrata nel circuito dopo quasi 6 mesi di stop per l’operazione al ginocchio. Karin è tornata a far parlare di sé con due prestazioni degne degli anni migliori, e si è regalata un’occasione d’oro al terzo turno. Doveva trovare Andrea Petkovic, invece se la vedrà con la kazaka Yulia Putintseva, numero 60 del mondo. Una giocatrice dal grande talento, ma dal carattere difficile, a volte pure un tantino antisportivo, che può rivelarsi controproducente. Karin dovrà provare a far valere il fisico, visto che l’avversaria (nativa di Mosca) è alta poco più di un metro e 60, e oltre a non avere una palla particolarmente esplosiva non è nemmeno un mostro di mobilità. L’obiettivo sono quegli ottavi di finale raggiunti solo una volta, a Wimbledon 2013, per tirare una riga e ripartire con la sua terza carriera. Nel frattempo, l’azzurra ha già guadagnato i punti necessari per tornare immediatamente fra le prime 100, abbandonate proprio questo lunedì quando le sono scaduti i punti del successo a Norimberga. Un bello schiaffo alla sorte, che lo scorso anno l’ha fermata mentre stava ancora festeggiando il best ranking al numero 33. È lì che deve provare a tornare. Lei che di rinascite ormai se ne intende.
CAMILA REGALA TROPPO, KIKI NON PERDONA
A regalare alla Knapp lo scettro di una italiana al terzo turno è stata Camila Giorgi, sconfitta 6-4 6-1 dall’olandese Kiki Bertens, una delle giocatrici più in forma del momento. Dopo la vittoria a Norimberga (in singolare e doppio) la bionda di Wateringen si è presentata al Roland Garros spedendo a casa Angelique Kerber, vincitrice dell’ultimo Australian Open, e oggi si è regalata per la seconda volta il terzo turno in uno Slam, vincendo senza particolari difficoltà. Sullo stesso Campo 4 che ha accolto la vittoria della Knapp, la Giorgi ha alzato bandiera bianca in appena 70 minuti di gioco, trovandosi costretta a inseguire sin dall’inizio. Un doppio fallo sull’1-1 del primo set ha consegnato alla Bertens il break decisivo, difeso con i denti dall’olandese fino al 6-4, un altro nel primo game del secondo sembrava aver definitivamente risolto il match. Invece l’azzurra ha reagito, ha subito impattato sull’1-1 strappando per la prima volta la battuta all’avversaria, ma è stata soltanto un’illusione. La Bertens ha infilato cinque game consecutivi, si è presa un terzo turno di lusso (contro Razzano o Kasatkina) e poi si è fermata a scattare selfie con mezza tribuna, scherzando con chiunque e mostrando un carattere splendido, forgiato dalle difficoltà degli anni scorsi, quando a causa di un tumore alla tiroide ha versato tante lacrime e faceva persino fatica a dormire, logorata dallo stress. Non ne parlava con nessuno, poi ha scoperto che era benigno, dodici mesi fa a Parigi si è confidata ai giornalisti e da lì è ripartita. Era uscita dalle prime 100, mentre con questo risultato (ri)entrerà nelle 50. Minimo sindacale per una col suo tennis.
Karin Knapp (ITA) b. Anastasija Sevastova (LAT) 6-3 6-4
Kiki Bertens (NED) b. Camila Giorgi (ITA) 6-4 6-1