Tutti i nomi che possono sorprende43 e far bene ai Championships: dai più conosciuti alle soluzioni più esotiche

Foto Ray Giubilo

L’erba non sarà più quella superficie traditrice di un tempo, le teste di serie nei tornei del Grande Slam sono diventate ormai 32, però a Wimbledon le sorprese continuano ad essere frequenti. Ecco, elencate in ordine alfabetico, una rassegna delle possibili mine vaganti della quindicina londinese, considerando i giocatori esclusi dai primi 32 del seeding.

BERRETTINI – Il nostro Matteo si affida all’erba sperando nell’ennesimo ritorno a grandi livelli. Dopo la finale di Stoccarda e il ko al secondo turno di Halle, non abbiamo le idee molto chiare. Però, se il finalista del 2021 supererà senza danni il debutto pericoloso con Fucsovic, la sfida con il numero 1 del mondo Sinner (1-0 per Jannik i confronti diretti) si annuncia tutta da vedere.

HARRIS, JUBB E SEARLE – Un britannico di seconda schiera per cui tifare? Scegliamo Billy Harris, che a 29 anni si sta prendendo finalmente qualche soddisfazione: in quattro tornei sull’erba, tra challenger e tour maggiore, ha raggiunto almeno le semifinali in tre occasioni. Al debutto a Wimbledon, sfiderà Munar. E poi il ventiquattrenne Paul Jubb, che ha appena battuto Shelton a Eastbourne e che potrebbe incrociare Rune in secondo turno. Senza dimenticare Henry Searle, classe 2006, che un anno fa vinse il torneo juniores e che ci riprova tra i grandi. Ha pescato Giron, non proprio un avversario facilissimo. Per restare in tema Union Jack, da segnarsi il possibile secondo turno tra il lanciatissimo Draper e Norrie, semifinalista a Wimbledon nel 2022.

MENSIK E… – Nel 2023 le grandi sorprese furono Eubanks e Safiullin, che si spinsero fino ai quarti di finale. Quest’anno punteremmo venti centesimi sul talentuoso ma incostante Mensik, al debutto a Wimbledon. Se supera in primo turno Bublik, può fare un po’ di strada. Ci incuriosisce Vukic, australiano di 28 anni, che sull’erba ha battuto nei giorni scorsi gente come Shapovalov, Khachanov, Maroszan e Bublik. Peccato che sia sulla strada di Alcaraz. E poi il belga Bergs, numero 79 del ranking: battuto da Nadal in primo turno a Roma, si è fatto notare a Parigi, dove ha raggiunto il terzo turno partendo dalle qualificazioni, superate pure a Wimbledon. Merita uno sguardo anche lo statunitense Nakashima, classe 2001, che a Londra raggiunse gli ottavi due anni fa e che sembra in veloce rimonta.

MURRAY e gli altri “vecchi” – Quella di Andy – classe 1987 – è una candidatura emozionale più che tecnica, visti gli ultimi risultati e le sue acciaccate condizioni fisiche, che sembrava dovessero negargli la sua 17ª presenza a Wimbledon, dove comunque nelle stagioni più recenti ha raccolto molto poco. E poi il sorteggio gli ha proposto subito la sfida con il roccioso Machac, che quest’anno lo ha battuto due volte. Però chissà, speriamo tutti che l’aria di Church Road possa ispirare il bi-campione di Wimbledon. Con lui faremo il tifo per Wawrinka (39 anni) che non gioca da un mese – sfiderà la wild card britannica Broom – e per Monfils, classe 1986, apparso in gran forma a Maiorca. Se vincerà il derby di primo turno con Mannarino potrebbe incrociare proprio Stan.

SHAPOVALOV – Un anno fa, Denis si fece male al ginocchio proprio a Wimbledon. E’ tornato in campo a gennaio e finora non ha combinato un granché (attualmente è 120º nel ranking). Però su questi prati il canadese vanta la semifinale del 2021, non ha un tabellone impossibile (subito con Jarry, poi Shelton in terzo turno), gli ottavi – è dalla parte di Sinner – potrebbero non essere un miraggio.

SONEGO E ARNALDI – E se fosse l’anno di Sonego, dopo troppi risultati così così? Sarebbe un peccato non approfittare del sorteggio, che lo pone subito contro l’argentino Navone, testa di serie numero 31, uno che sull’erba non si trova certo a suo agio. E poi Bautista Agut o Marterer, prima di incrociare (forse) Ruud, che ha saltato tutti i tornei di preparazione e che a Wimbledon ha vinto due partite in quattro partecipazioni. Da seguire anche Arnaldi, che nei grandi tornei si trasforma e che ha pescato subito Tiafoe, testa di serie numero 29, in grave difficoltà di risultati e di condizione fisica.

STRUFF – La grande partita giocata contro Sinner nei quarti di Halle lo pone di diritto tra i giocatori più temibili da affrontare, anche se a Wimbledon non ha mai superato il terzo turno. Quest’anno ha un primo turno intrigante con Maroszan, poi Zhang e forse Medvedev. Jan-Lennard ha disputato finora un’ottima stagione e se continuerà a servire come nelle ultime uscite, potrebbe far parlare ancora di sè.

THOMPSON – L’australiano con i baffi (e ora anche la barba) è molto piaciuto al Queen’s Club, dove ha fatto fuori Rune e Fritz, prima di cedere lottando contro Musetti. A Wimbledon ha un tabellone non male: subito Kotov, poi Baez o Nakashima, Humbert in terzo turno…