Battuta la cinese Peng 6-4 7-6 in 2h e 31′, Flavia annulla 4 set point e vola nei quarti dove incontra la Kerber, n. 98 del mondo … ASCOLTA

dall'inviato a New York Max Grassi

 

 

Due set lunghi come un rosario. Un caldo che ti lavora ai fianchi e ti lascia senza fiato. Un match che pareva essere avviato sulla retta via e che si è complicato fino a sfiorare il dramma.

 

Perché, diciamolo pure, non siamo poi così sicuri che la nostra eroina, dopo un secondo set in cui aveva corso parecchi chilometri, dopo i conati di vomito sul 6-4 6-5 30-0 e la stanchezza che ormai stava calando come una scure ad annebbiarle la vista e ad ingessarle i muscoli… non siamo così sicuri che avrebbe avuto la forza di affrontare un terzo, drammatico, set.

 

Quello con la cinese Shuai Peng, testa di serie n.13 di questo Us Open che sembra essere nato sotto una buonissima stella per le azzurre, è stato un match fondamentale. Vincendolo, Flavia si è assicurata il lusso di giocarsi l’accesso alle semifinali contro la numero 98 del mondo, la tedesca Angelique Kerber (contro la quale la Pennetta ha vinto l’unico precedente).

 

Intendiamoci, una fortuna conquistata a suon di sudore in un match epico contro Maria Sharapova; ma adesso l’orizzonte di una semifinale contro la n.2 del mondo Vera Zvonareva (già battuta qui nel 2009 dopo aver salvato 6 match-point) non appare poi così distante.

 

Ma torniamo al match di oggi. In un Luis Armstrong Stadium gremito e provato dal caldo e dall’afa newyorkese, dopo 2h e 31’, Flavia Pennetta (testa di serie n.26 del torneo) ha sconfitto la n.14 del mondo Shuai Peng per 6-4 7-6.

 

Sulla strada della vittoria, la 29enne brindisina ha dovuto salvare 4 set point nel drammatico tie-break finale dove l’azzurra è stata sotto prima 5-0 e poi 6-2 prima di chiudere 8-6 tra il tumulto di un pubblico sempre schieratissimo con l’italiana.

 

E’ il terzo successo qui a Flushing Meadows della Pennetta sulla Peng (5-0 gli scontri diretti) ma è certamente il più importante. Tante le note positive di un match vinto col cuore quando ormai le forze erano al lumicino. Intento i 9 ace (e parecchi fatti proprio quando servivano a salvare palle break per la cinese), poi quando la “quadrumane” (tira diritto e rovescio a due mani) cinese, dopo un primo set più attendista, è diventata più aggressiva, la nostra è riuscita a contenerla e a chiudere un match che, come dicevamo sopra, sulla lunga distanza sarebbe stato quasi certamente perso.

 


“Ero stanca – racconta la pennetta dopo il match – perché faceva veramente caldo. Il punto che mi ha portata a 30-0 sul 6-5 in cui ho fatto diversi recuperi… lì mi sono sentita proprio male. Stavo per vomitare ma il problema è che non avevo niente dentro. Un terzo set, mentalmente, non sarebbe stato facile… ricominciare tutto da zero”.

 

“Nel secondo set – continua Flavia – ho giocato troppo dritto per dritto e lei mi faceva correre come una matta. Mentre nel primo sono riuscita a variare un po’ il gioco, nel secondo mi sono adattata al suo gioco e se ti metti a fare a pallate con lei è più forte. Alla fine però è stata una bellissima emozione. Ho vinto perché sono stata più brava nei momenti che contavano. Ci ho creduto fino alla fine, ho lottato e sono stata anche fortunata”.

 

E’ una mancina fastidiosa. Tira veramente forte – ha concluso la Pennetta parlando della sua prossima avversaria gioca prevalentemente di diritto ma sbaglia spesso. Comunque se è arrivata fino a qui vuol dire che sta giocando bene, soprattutto perché ha battuto una tosta come la Radwanska”.

 

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