Che tegola per il team croato di Coppa Davis: il numero 42 ATP è costretto a un intervento di pulizia al ginocchio destro. A quanto pare, il problema non si può risolvere in altro modo. Un recupero per la finale contro l’Argentina sembra impossibile. E allora sono già iniziate le manovre per convincere Ivo Karlovic…

Confermando le indiscrezioni della stampa croata, Borna Coric ha annunciato di doversi operare al ginocchio destro. Il problema è sorto in estate e lo aveva già costretto a ritirarsi durante lo Us Open. Il giovane croato ha provato a scendere in campo nella semifinale di Davis contro la Francia, ma ha perso contro Richard Gasquet. Per sua fortuna, Cilic e Dodig hanno ribaltato il weekend e regalato alla Croazia la seconda finale della sua storia. Nel messaggio scritto su Facebook, il 19enne di Zagabria spera di tornare in tempo per la finale contro l’Argentina, in programma i prossimi 25-27 novembre. L’impresa, tuttavia, sembra decisamente complicata. Vediamo com’è andata: gli ultimi accertamenti hanno evidenziato che il problema andava ben oltre una semplice infiammazione. Nel ginocchio di Coric ci sono un paio di frammenti ossei che irritano il tendine. A quanto pare, il problema non può essere risolto senza un intervento di pulizia. L’operazione è prevista martedì prossimo a Zagabria e i tempi di recupero dovrebbero essere di circa due mesi. Per Coric è una disdetta: l’infortunio arriva nel momento in cui stava esprimendo il miglior tennis, tanto da raggiungere i quarti al Masters 1000 di Cincinnati (con tanto di vittoria su Nadal). A New York si è ritirato dopo pochi game, lasciando strada a Feliciano Lopez, dopodiché ha stretto i denti per la semifinale di Davis. Ma proprio a Zara è parso chiaro che non avrebbe potuto andare avanti. Al di là delle dichiarazioni di facciata, la sua partecipazione alla finale di Davis pare impossibile. Una volta terminata la riabilitazione, avrebbe tutto il tempo per preparare i primi tornei del 2017. Al contrario, tentare di rimettersi in sesto per la Davis sembra una corsa contro il tempo colma di rischi, anche se il capitano Zeljko Krajan non ha chiuso le porte. “Non escludo la sua presenza. Da quello che so, Borna le proverà tutte per recuperare. Ovviamente non possiamo sapere come reagirà il suo corpo, ma speriamo ancora che possa farcela”.



SI FA STRADA L’OPZIONE KARLOVIC
L’assenza di Coric darebbe una mano enorme all’Argentina, costringendo i croati a schierare Ivan Dodig come secondo singolarista. Il 31enne di Medjugorie (proprio come Cilic) vanta un passato da top-30 ATP ma poi si è specializzato nel doppio, dove è stabilmente tra i top-10. Tuttavia non ha abbandonato il singolare: in questo momento è numero 89, anche se nel 2016 non ha vinto troppe partite. Challenger a parte, il suo miglior risultato sono stati i quarti a Monaco di Baviera. “In questo momento è la nostra migliore opzione, anche in termini di classifica – ammette Krajan – non credo che nei prossimi due mesi emergerà qualche nome nuovo”. Tuttavia c’è un’opzione che si sta facendo largo nell’opinione pubblica croata, peraltro espressa da uno striscione esposto durante la semifinale contro la Francia: Ivo Karlovic. Il bombardiere di Zagabria ha detto addio alla Davis quattro anni fa, proprio alla vigilia di un match contro l’Italia, mostrando tutta la sua insofferenza verso la federtennis croata. Però la gente continua ad amarlo, vuoi per la sua simpatia, vuoi per i risultati che lo hanno rilanciato negli ultimi dodici mesi. “Di si Doktore kad te trebamo” recitava il lenzuolo mostrato a Zara. Un segno tangibile di quanto la gente senta il bisogno della sua presenza. In effetti, qualche argomentazione per un clamoroso ritorno ci sarebbe. In primis, ha già vinto la Coppa Davis nella storica edizione del 2005, ma quell’anno non giocò neanche una partita. Insomma, il desiderio di vincere da protagonista (ancora meglio, da figliol prodigo), è allettante per tutti. E poi sarebbe fresco e riposato, poiché la stagione termina tre settimane prima. Krajan ha ammesso di averlo chiamato anche per i turni precedenti, ma di aver sempre avuto risposta negativa. “Però non mollo: lo chiamerò anche questa volta e spero che la risposta sia diversa. Credo che ci sia una possibilità. Ogni singolo punto sarà molto importante e non dovrebbe esserci spazio per ripicche. Credo che una finale da giocare in casa sia il momento ideale per mettersi alle spalle ogni polemica”. Un messaggio implicito ma chiaro: neanche lui crede che Coric riuscirà a recuperare. Sarebbe un rischio che rasenta la follia.