Certe storie, ormai, non fanno più notizia. Sono sempre di più i giocatori e le giocatrici costretti al ritiro a causa di problemi economici. L'ultimo caso riguarda la spagnola Leticia Costas, che alza bandiera bianca ad appena 23 anni. Oggi è numero 420 WTA, ma è stata anche 179. Cresciuta al Club de Tenis Pontevedra, è stata considerata per anni una delle più fulgide promesse del tennis iberico. Ma adesso è costretta a fermarsi. "E' la scelta più difficile della mia vita. Ma, vista la condizione attuale del paese e del tennis spagnolo, è anche la più giusta". Rallentata dai problemi fisici da oltre un anno, ha proseguito: "Se non arrivano risultati, non arrivano i soldi. E ci sono momenti in cui le spese sono maggiori dei ricavi. Se avessi avuto i soldi, sarei andata avanti. Il ritiro non è un capriccio e nemmeno una decisione presa a cuor leggero, ma è il frutto di un pensiero che avevo da parecchio". Gli allenatori e le compagne hanno provato a farle cambiare idea, ma non c'è stato nulla da fare. L'ultima partita l'ha giocata in Italia, all'ITF di Civitavecchia, contro la georgiana Margalita Chaknashvili. "Dopo quel match ho chiamato i miei genitori e loro mi hanno aperto gli occhi. Quando sono tornata a Barcellona, avevo già preso la mia decisione. Non ho più visto una partita e ho disinstallato persino l'applicazione per i risultati ATP-WTA dal mio telefonino. L'ho vissuta molto male". La Costas è convinta che avrebbe potuto ottenere molto di più ("Se solo avessi avuto più supporto"), ma adesso insegnerà tennis ai bambini del Club de Tenis Barcelona e cercherà di prendere la laurea in legge.Certe storie, ormai, non fanno più notizia. Sono sempre di più i giocatori e le giocatrici costretti al ritiro a causa di problemi economici. L'ultimo caso riguarda la spagnola Leticia Costas, che alza bandiera bianca ad appena 23 anni. Oggi è numero 420 WTA, ma è stata anche 179. Cresciuta al Club de Tenis Pontevedra, è stata considerata per anni una delle più fulgide promesse del tennis iberico. Ma adesso è costretta a fermarsi. "E' la scelta più difficile della mia vita. Ma, vista la condizione attuale del paese e del tennis spagnolo, è anche la più giusta". Rallentata dai problemi fisici da oltre un anno, ha proseguito: "Se non arrivano risultati, non arrivano i soldi. E ci sono momenti in cui le spese sono maggiori dei ricavi. Se avessi avuto i soldi, sarei andata avanti. Il ritiro non è un capriccio e nemmeno una decisione presa a cuor leggero, ma è il frutto di un pensiero che avevo da parecchio". Gli allenatori e le compagne hanno provato a farle cambiare idea, ma non c'è stato nulla da fare. L'ultima partita l'ha giocata in Italia, all'ITF di Civitavecchia, contro la georgiana Margalita Chaknashvili. "Dopo quel match ho chiamato i miei genitori e loro mi hanno aperto gli occhi. Quando sono tornata a Barcellona, avevo già preso la mia decisione. Non ho più visto una partita e ho disinstallato persino l'applicazione per i risultati ATP-WTA dal mio telefonino. L'ho vissuta molto male". La Costas è convinta che avrebbe potuto ottenere molto di più ("Se solo avessi avuto più supporto"), ma adesso insegnerà tennis ai bambini del Club de Tenis Barcelona e cercherà di prendere la laurea in legge.