Il direttore della Biella Tennis Academy spiega il progetto di Biella 1 e 2 di febbraio e svela: “Considerano anche il torneo estivo su terra, potremmo avere cinque tornei nel 2021”

“La pittoresca cittadina di montagna Biella ospiterà due tornei consecutivi, uno dei quali ‘125’”. Con queste parole l’Atp Challenger Tour ha svelato il calendario delle prime cinque settimane di attività internazionale del circuito minore, due delle quali proprio in Piemonte. Un importante traguardo per la Biella Tennis Academy che può contare sul direttore Cosimo Napolitano, papà del tennista Stefano, intervistato da ‘Il Tennis Italiano’. I due tornei – un ’80’ e un ‘125’ – si giocheranno indoor durante le due settimane degli Australian Open (8-21 febbraio).

Come è nata l’idea dei Challenger indoor?

L’Atp sta cercando di organizzare nel migliore dei modi il calendario, dopo il confronto con molte persone e grazie alle tante amicizie abbiamo deciso di accettare. Ma questo è solo l’inizio, pensiamo di poter disputare altri due tornei.

Quando?

A marzo, subito dopo i primi due, e sempre indoor. E in più ci sarà il classico appuntamento estivo su terra rossa quindi potremo avere un totale di cinque tornei a Biella nella stessa stagione.

Qual è l’organizzazione logistica per Biella 1 e 2?

I match si giocheranno al PalaPajetta mentre i protocolli saranno gli stessi che abbiamo imparato a conoscere alla ripresa del circuito con i tamponi ogni tre giorni.

Qual è la sfida più importante nell’organizzare due tornei consecutivi? Potrebbe diventare la via del futuro anche dopo la pandemia?
Perché no, in fondo lo si fa già per gli Itf. Dal punto di vista organizzativo non cambia molto, può cambiare per i giocatori: avranno a disposizione due campi sul cemento per allenarsi nella struttura dove alloggeranno. Dipende tutto dai soldi, perché alla fine è quello il punto: inutile girarci intorno.

A proposito di questo, quanto è stato difficile reperire dei fondi in un periodo del genere?

E’ sempre molto difficile, in questo periodo di più. Io cerco di metterci sempre del mio, è da 25 anni che faccio parte di questo mondo se pure ai margini del territorio ma con grandi soddisfazioni e apprezzamenti. L’Atp cerca sempre di essere professionale, abbiamo avuto dei contatti e ci siamo trovati subito in pochi giorni. Poi un torneo Challenger è un momento di festa per il Circolo.

Qual è la situazione legata alla presenza del pubblico?
Ovviamente mi atterrò alle disposizioni governative che saranno in vigore il 7 febbraio, spero che ci possa essere. Il PalaPajetta è in una zona che conta diverse scuole medie e superiori, sarebbe davvero un peccato non poter dar la chance ai ragazzi di assistere al torneo. A maggior ragione nell’anno che vedrà le Atp Finals a Torino, può essere un bel trampolino di lancio per pubblicizzare questo sport. Ma anche in caso contrario, ho diverse idee in mente da portare avanti per sfruttare questo grande evento Mondiale che avremo qui per diversi anni.

A Biella si giocherà durante gli Australian Open, che campo di partecipazione si aspetta?
In tutti questi anni non ho mai pregato alcun giocatore di iscriversi al torneo, non è nel mio stile. A me il tennis piace in ogni sua sfaccettatura, saranno sicuramente due settimane di buonissimo livello.

E Stefano come sta?
Lo vedo molto bene, è stato un anno complicato per lui per l’operazione al gomito: è sempre difficile recuperare da un intervento del genere ma ha scelto un grandissimo medico. Ha cambiato tantissimi aspetti nella propria vita, sono sicuro che farà molto bene e arriverà il suo momento.