Dopo l’esordio convincente di ieri, il n.2 del mondo, ancora imbattuto nel 2011, torna in campo questa sera. Intanto ha parlato …

Traduzione di Francesca Colombo

 

“La finale di Davis contro la Francia mi ha dato molta fiducia ed è stato l’inizio di questo mio magico momento. E’ stata una partita storica e mi ha dato molta energia. Quando la domenica abbiamo vinto il titolo di Coppa Davis, niente è paragonabile alle sensazioni incredibili che ho vissuto. Da quel momento sono stato molto più motivato e mi sono sentito carico per scendere in campo e vincere”.

 

Quindi ci stia dicendo che vincere la Coppa Davis è più importante per te che vincere un Grand Slam?

“Sì, sto dicendo proprio questo”.

 

E’ possibile parlare di percentuali per quanto concerne il tuo gioco? Quanto è tecnica in riferimento al servizio e quanto invece è da attribuire al fatto che sei in uno stato di grande forma?

“Il servizio in questo momento funziona perfettamente. L’anno scorso ho avuto parecchi problemi con il servizio e ho lavorato sodo per risolverli. Adesso con il servizio che funziona è tutto più facile e nel tennis professionistico è un colpo fondamentale. Non sono in grado di parlare di percentuali, posso solo dire che è un grande momento e che il servizio sta giocando un ruolo importante nel mio successo. Non sto pensando a vincere di più, mi sto concentrando su ogni partita, cercando di darei il meglio e di essere professionale e so di avere intorno a me un gruppo di persone che fanno il loro dovere e mi rendono la vita più facile”.

 

Pensi che non aver giocato Monte-Carlo sia stata la scelta giusta?

“Sicuramente non è stata una scelta facile, soprattutto perché vivo lì ed è anche uno tra i miei tornei favoriti. Non ho dubbi sul fatto di aver fatto la scelta giusta visto che il mio ginocchio è a posto e che sto giocando il miglior tennis della mia vita”.

 

Alcune persone identificano il cambio della guardia tra Federer e Nadal con il giorno in cui Nadal ha battuto Federer nella finale di Wimbledon dimostrando di poterlo battere anche su una superficie che non sia la terra rossa. Adesso che tu sei riuscito a battere Nadal sulla terra credi che stiamo assistendo a un altro cambio della guardia?

“Vedremo cosa succede. Io cerco di stare con i piedi per terra e pensare alla mia carriera senza far caso agli altri giocatori. Questa è sempre stata la mia strategia. E vincere contro Nadal, nel torneo per lui di casa mi dà ancora più fiducia per il futuro. Non ci ero mai riuscito prima ed è importante anche per i futuri tornei sulla terra”.

 

Hai parlato del tuo ottimo stato di forma. Penso che parte di questo sia dovuto al fatto che hai individuato alcune allergie che ti causavano problemi e hai cambiato il tuo regime alimentare. Puoi dirci qualcosa a riguardo?

“Non penso che i miei successi attuali dipendano dai miei cambiamenti alimentari. Credo solo di aver lavorato sodo e che sia arrivato il momento per raccogliere i frutti del mio duro lavoro. Ho sempre avuto le capacità per essere tra i migliori giocatori ma non avevo l’esperienza e la maturità che ho adesso in campo”.

 

A Madrid hai tratto beneficio dall’altitudine. Pensi che qui, senza quella, sarà più difficile battere Nadal?

“Beh direi che la strada prima della finale è ancora lunga. Sicuramente a Madrid c’erano le condizioni ideali per me perché le palle erano più leggere e il campo più veloce”.

 

Se ti avessero chiesto se era più facile battere Nadal sulla terra o Federer sull’erba un anno fa cosa avresti risposto?

“E’ difficile a dirsi. Sicuramente fino ad un anno fa erano 2 missioni impossibili. Poi tutti e io prima di tutti ho cominciato a credere veramente in me stesso ma tu vuoi una risposta vero e io invece continuo a parlare… Ma non potevi interrompermi? Non so, forse avrei detto Rafa sulla terra”.

 

Il fatto di essere numero 1 del mondo è paragonabile a vincere la Coppa Davis o il Grand Slam?

“C’è una differenza tra il mio sogno e le ambizioni che ho sempre avuto. Ho sempre voluto diventare il numero 1 del mondo così come ho sempre desiderato poter vincere Wimbledon.Vincere un Grand Slam è un grande onore così come far parte di una piccola elite di giocatori che vince i tornei del Grand Slam. Non so quanto ci vorrà per ottenere questo, forse settimane, mesi  o anni… Non importa, ce la metterò tutta per arrivare a essere il numero 1 del mondo”.

 


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