Caccia aperta al terzo re. Cortina d'Ampezzo, la regina delle Dolomiti, torna protagonista del grande tennis internazionale con l'edizione n.3 del suo Challenger, inaugurato nel 2014 dalla vittoria del serbo Filip Krajinovic e bissato l'anno successivo dal successo dell'azzurro di Davis Paolo Lorenzi. Quest'anno si gioca dal primo di agosto, almeno il tabellone principale perché le qualificazioni scatteranno invece nel week-end precedente (30 e 31 luglio). Scenario? Uno dei campi centrali più ricchi di fascino dell'intero circuito mondiale, maggiori eventi Atp compresi. “Quest'anno ci siamo impegnati a migliorare ancora molto i servizi offerti ai giocatori – ha sottolineato il direttore del torneo Andrea Mantegazza, ex professionista, coach di livello internazionale e responsabile tecnico del Tennis Country Club Cortina – a partire dal numero di campi d'allenamento a disposizione degli atleti (cinque in tutto, ndr), fino alla realizzazione di un'apposita area fitness e palestra proprio nel cuore del circolo”. Un circolo che dopo l'esperienza maturata nei primi due anni continua a trovare soluzioni e modi per crescere passo dopo passo: “Abbiamo lavorato anche per migliorare l'accoglienza degli appassionati e del pubblico, con l'individuazione di una nuova area dedicata e con l'aumento e la cura dei vari servizi offerti”. Senza dimenticare che il programma degli eventi collaterali, siano essi all'interno del circolo o nel cuore della città ampezzana, è fitto almeno tanto quanto quello agonistico, con un'iniziativa programmata per ognuno dei nove giorni di gare.
Eventi collaterali che coinvolgeranno il pubblico, i partner, gli sponsor del torneo, ma anche personaggi illustri del mondo tennis e ovviamente i giocatori. Proprio loro, i grandi protagonisti. Quest'anno di spunti d'interesse – scorrendo l'entry list – ce ne sono davvero molti. A partire dai Top 100 Inigo Cervantes e Carlos Berlocq, ma anche Facundo Bagnis e Roberto Carballes-Baena, che tra i primi cento al mondo ancora non è soltanto per una manciata di punti. Tutti esponenti della scuola latina, spagnoli e argentini, gente con un passato tra i Top 40 (come Berlocq) o con un titolo del Master dei Challenger Atp 2015 (come Cervantes). E poi ci sono i giovani, italiani e non. Quello che fa più rumore è il russo Andrey Rublev: 18 anni, n.195 Atp, vincitore del Roland Garros Junior 2014 ed ex n.1 al mondo giovanile. Uno che ha già preso pagine e titoli sui giornali, vuoi per le belle prestazioni in Coppa Davis e per il talento che tutti gli riconoscono, vuoi per il carattere fumantino che l'ha accompagnato nelle prime uscite nel circuito maggiore. Poi ci sono i giovani azzurri, spalmati tra tabellone principale e qualificazioni (o comunque in odore di wild card da parte del settore tecnico nazionale) come Matteo Donati, Stefano Napolitano e Lorenzo Sonego. Immancabile Filippo Volandri, uno dei pochissimi al mondo ad aver collezionato 300 vittorie nel circuito Challenger, grande amico di Cortina e protagonista lo scorso anno con Paolo Lorenzi dell'esibizione sulla Tofana di Centro, a 3.244 metri. Altro ritorno importante, quello di Andrea Arnaboldi, mancino brianzolo reduce dal primo quarto di finale a livello Atp 250 in carriera (a Bastad, Svezia) e capace nel 2015 di arrivare in semifinale. Insomma, sarà un torneo tutto da vivere, in campo e fuori.
Ufficio Stampa Internazionali di Cortina