Sono bravissimi in tutte le prove del Grande Slam. Per l'Australian Open i corsi iniziano con mesi di anticipo, quelli del Roland Garros si prestano ad addestramenti degni di un esercito, mentre allo Us Open c'è spazio anche per gli adulti (e sono gli unici a cui è permesso lanciare palline da una parte all'altra del campo: d'altra parte siamo nella patria del baseball…). Tuttavia, Wimbledon vuole essere speciale anche con i raccattapalle, traduzione italiana – un po' severa – dell'universale ballboys (e ballgirls). I raccattapalle sono come gli arbitri: se non ti accorgi della loro presenza, vuol dire che sono stati perfetti. Anche nel 2017 hanno fatto un ottimo lavoro, ma sembra proprio che non basterà: dall'anno prossimo, infatti, potrebbero essere istituiti corsi extra per illustrare abitudini, idiosincrasie e scaramanzie dei campioni della racchetta. Lo ha dichiarato Sarah Goldson, insegnante di Educazione Fisica che sovrintende al gruppo. Secondo lei, i “BBG” (come vengono soprannominati i raccattapalle di Wimbledon) dovranno “adattarsi ai giocatori, alle loro idiosincrasie e a tutto quello che fanno. Potremmo mettere in piedi un programma di formazione, dove inserire gli aspetti più casuali, perché quest'anno abbiamo visto alcune cose nuove e diverse”.
NADAL E WOZNIACKI TRA I PIU' ESIGENTI
Al di là della sicurezza personale, i giocatori sono la priorità assoluta. Per questo, entro i limiti del buon senso, i BBG devono fare quello che chiedono i tennisti. A ben vedere, i ballboys di Wimbledon sono già consapevoli che i capricci e i desideri dei singoli giocatori. Se fate un salto nell'ufficio dei raccattapalle, troverete un manifesto in cui sono elencati i tennisti più superstiziosi e tutte le loro scaramanzie. Ad esempio, molti tennisti chiedono di avere la stessa palla con cui hanno appena tirato un ace, o magari vinto un punto importante (nella magica edizione del 2001, Goran Ivanisevic lo faceva quasi dopo ogni punto). Le sorelle Williams chiedono sempre e solo una palla alla volta, poi c'è il plotone dei giocatori che chiedono l'asciugamano dopo ogni punto. L'abitudine non ci piace: oltre a non essere il massimo dell'igiene, rappresenta una notevole perdita di tempo. Dando un'occhiata al documento a uso e consumo dei raccattapalle, si scopre che il giocatore più esigente è Rafa Nadal, forse il più superstizioso. Tra le varie fisime di Rafa, già descritte altrove, ce n'è una che riguarda direttamente i raccattapalle: quando ci sono i cambi campo, devono evitare di stargli troppo vicino per non costringerlo a cambiare direzione della camminata: in quel caso, ci sarebbe il rischio di calpestare una riga. Un'altra giocatrice “ostica” è Caroline Wozniacki: la danese, infatti, vuole sempre che le palline le vengano consegnate soltanto da un lato. La formazione dei raccattapalle di Wimbledon è ben nota: si comincia a gennaio, dove 800 ragazzi di età compresa tra i 14 e i 18 anni (provenienti da 32 scuole) intraprendono i primi corsi di formazione. Tra loro ne vengono selezionati 258, il cui percorso verso Wimbledon comprende due ore e mezzo di allenamento a settimana, per cinque mesi.
LA MULTA A MANNARINO
Ogni raccattapalle ha il suo ruolo strategico. Ci sono quelli assegnati al “centre”, posizionati a rete, e quelli al “base”, sistemati a bordocampo. La parola d'ordine è “disciplina”. Rispetto a quelli degli altri tornei, hanno l'obbligo di tenere le braccia tese al momento di porgere le palline. Secondo molti, il ruolo dei ballboys è diventato troppo subordinato rispetto ai giocatori. Rafael Nadal è considerato un personaggio irreprensibile: tuttavia, la scorsa settimana ha ricevuto qualche critica quando ha dato a un ragazzo un pezzo di lettiera. Lui ha preso il rifiuto e lo ha gettato nel cestino, posizionato accanto alla sedia del giocatore Secondo la Goldson, tuttavia, è compito specifico dei raccattapalle prendere gli scarti di un giocatore. Ad esempio, il sacchetto di plastica che avvolge le racchette appena incordate. Tuttavia, i ragazzi sono tutelati: Adrian Mannarino si è preso una multa di 7.000 sterline per aver scontrato un raccattapalle. “Eravamo spalla a spalla, è stato solo uno scherzo. Adesso i raccattapalle sono una priorità? Non posso camminare verso sulla mia sedia?” ha detto il francese, che però non è nuovo a situazioni del genere, come testimoniato da questo video. Oltre all'efficienza, la qualità più importante di un raccattapalle deve essere l'autocontrollo. In particolare, devono ignorare qualsiasi lamentela dei giocatori. “Loro si trovano lì soltanto per fare un lavoro. Se i giocatori si lamentano, diciamo loro che non è mai niente di personale, almeno fino a quando fanno quello che ci si aspetta.” Insomma, il “lavoro” dei BBG non è così semplice, anzi. In questo weekend, uno dei più importanti dell'anno, fate caso anche a loro. Lo meritano.