Ecco alcune delle possibili novità alla ripresa del circuito internazionale: previsti cambiamenti per ristoranti, palestre e riduzione dei team degli atleti

Il tennis riapre lentamente i battenti e studia le possibili soluzioni per non cestinare il resto dello sfortunato 2020. La strada tracciata dalle prime esibizioni in giro per il mondo sembra chiara per quanto possa apparire surreale guardare partite come quelle andate in scena in Florida: campo in mezzo al nulla, un giudice di linea e un giudice di sedia, nessun raccattapalle e asciugamani fai-da-te appoggiati per terra oltre a riprese video attraverso un drone e persino una simpatica “Cow-cam”. Alcuni accorgimenti saranno inevitabili anche alla riapertura del circuito internazionale una volta sciolti i tanti dubbi su riapertura delle frontiere, viaggi e spostamenti.

Dopo aver ascoltato alcune fonti vicine al circuito Wta è palese come il mondo del tennis non possa sottrarsi ad alcune linee guida utilizzate su scala globale per evitare assembramenti, come ad esempio l’uso dei ristoranti ma soprattutto quelle delle palestre. Nei tornei più importanti non era raro vedere una trentina di tennisti riscaldarsi contemporaneamente, accompagnati per giunta dai rispettivi team. Possibile, in un primo momento verosimilmente senza pubblico, l’uso degli spazi esterni ma un altro nodo cruciale è collegato alla riduzione dei membri della squadra per ogni atleta. Sarà difficile vedere nel box di un tennista figure diverse dal proprio coach: niente fisioterapisti o manager (soprattutto per chi può permetterselo), parenti o amici a sostenere. Il circuito internazionale è pronto a cambiare nella fase 2.