Coria cerca talenti col programma “Nuestro Tenis”
“L’obiettivo? Creare un gruppo di giocatori che possa ottenere risultati migliori dei nostri”. Per “nostri” si intende quelli della splendida generazione di argentini dei primi anni 2000, visto che a parlare è Guillermo Coria, portavoce del nuovo programma “Nuestro Tenis” lanciato dall’AAT, con l’appoggio del Ministero dello Sport argentino. Il progetto, presentato nei giorni scorsi, ha l’obiettivo di sviluppare il tennis nei ragazzi della fascia d’età che va dagli 8 ai 16 anni, formando i giocatori come gli allenatori, e soprattutto organizzando programmi di alto rendimento. Il Paese è stato diviso in dieci regioni, così da poterlo controllare meglio dal team di sviluppo capitanato dallo stesso Coria, che si avvarrà anche della collaborazione dell’ex davisman Eduardo Schwank e del capitano dell’albiceleste Daniel Orsanic. “So quanto è importante essere seguiti nel modo giusto – ha detto Coria, numero 3 ATP nel 2004 – e nella mia carriera ho imparato tante cose, specialmente dai miei errori. Nel tennis la strada è lunga e difficile, sono felice di poter trasmettere la mia esperienza su scala nazionale, e non più solo nella mia accademia di Rosario”. Al centro del suo progetto anche tanta attenzione nei confronti dei genitori, sui quali è necessario fare un lungo lavoro. “Alcuni sostengono i ragazzi appesi alle reti, ed è triste vederli urlare quando i loro figli sbagliano. Dobbiamo lavorare e offrirgli degli strumenti che ci permettano di limitare il problema”. “L’obiettivo? Creare un gruppo di giocatori che possa ottenere risultati migliori dei nostri”. Per “nostri” si intende quelli della splendida generazione di argentini dei primi anni 2000, visto che a parlare è Guillermo Coria, portavoce del nuovo programma “Nuestro Tenis” lanciato dall’AAT, con l’appoggio del Ministero dello Sport argentino. Il progetto, presentato nei giorni scorsi, ha l’obiettivo di sviluppare il tennis nei ragazzi della fascia d’età che va dagli 8 ai 16 anni, formando i giocatori come gli allenatori, e soprattutto organizzando programmi di alto rendimento. Il Paese è stato diviso in dieci regioni, così da poterlo controllare meglio dal team di sviluppo capitanato dallo stesso Coria, che si avvarrà anche della collaborazione dell’ex davisman Eduardo Schwank e del capitano dell’albiceleste Daniel Orsanic. “So quanto è importante essere seguiti nel modo giusto – ha detto Coria, numero 3 ATP nel 2004 – e nella mia carriera ho imparato tante cose, specialmente dai miei errori. Nel tennis la strada è lunga e difficile, sono felice di poter trasmettere la mia esperienza su scala nazionale, e non più solo nella mia accademia di Rosario”. Al centro del suo progetto anche tanta attenzione nei confronti dei genitori, sui quali è necessario fare un lungo lavoro. “Alcuni sostengono i ragazzi appesi alle reti, ed è triste vederli urlare quando i loro figli sbagliano. Dobbiamo lavorare e offrirgli degli strumenti che ci permettano di limitare il problema”.