E’ l’ultimo francese rimasto in gara al Roland Garros. Molto estro, sregolatezza, ama i poeti maledetti e c’è da giurare che tenterà qualunque mezzo per far impazzire Jannik, con il pubblico dalla sua parte
«Fare impazzire la gente, questo è il mio obiettivo». Eccolo qui, Corentin Moutet, il prossimo avversario di Jannik Sinner, tutto compreso in una frase. E’ l’ultimo francese rimasto in gara al Roland Garros, il torneo che ama, nella città dove è nato. Oggi farà qualunque cosa per mandare fuori bolla Jannik, questo lo sappiamo già. L’altra sera era sotto 6-3 3-1 contro l’austriaco Ofner, che pareva in controllo, ma Corentin è riuscito a ribaltare il tavolo, a usare i suoi tiri mancini, le sue trovate – per nove volte ha servito da sotto – per mandare in confusione l’avversario e in delirio il pubblico. E vincere al quinto set.
Corentin il ribelle, Corentin l’antipatico e l’arrogante a cui la Federazione francese, stanca dei suoi comportamenti, ha tagliato i fondi. il rissaiolo che nel 2022 si è fatto buttare fuori ad Adelaide per aver insultato l’arbitro, e a Orleans ha rischiato di fare a pugni con Adrian Andreev: l’arbitro è dovuto scendere in campo a separarli e Corentin si è beccato 10 mila dollari di multa.
Molto estro – dropshot e volée sono le specialità della casa – e ancora più sregolatezza. Avrebbe potuto fare il pianista, ama i poeti maledetti e Victor Hugo, Jacques Brel e il rap, nel 2020 ha inciso un disco di 8 tracce intitolato ‘Echorcè’, scorticato, dove si parla di solitudine e di malinconia. Uno dei versi della sua canzone Au pays des etoiles ad esempio recita: «non sento più la pressione, sono a due dita dalla depressione’. In psychanalyse c’è un altro passaggio chiaramente riferito al tennis: «per vincere, bisogna essere pronti a vivere il peggio». «Per produrre musica di qualità, bisogna lavorare sodo», spiega. «Nel tennis, per giocare bene, bisogna allenarsi duramente. Ma per me la musica è diversa dal tennis. Non faccio musica per fare soldi, non è il mio lavoro. Sebbene ci siano alcune somiglianze, ci sono anche molte differenze. ad esempio non c’è un giudizio immediato da parte del pubblico come su un campo da tennis».
Musica, letteratura, tennis, Moutet è un ragazzo a molte dimensioni. Non tutte facili.
«Ho sempre amato leggere – ha raccontato a France Info – Fin da quando ero bambino ho letto molti libri diversi. Purtroppo ora con il tennis leggo molto meno. Nel mio disco ho cercato di inserire molti riferimenti letterari, nella canzone Rêves c’è un riferimento alla poesia Demain dès l’aube, una poesia di Victor Hugo che mi ha colpito molto per la profondità del suo testo».
Nel gennaio del 2023 Moutet si è dovuto operare al polso destro: per non stare troppo a lungo lontano dai campi ha cambiato rovescio, da bimane a una mano, senza nemmeno sfigurare. In classifica Atp è stato al massimo numero 63, non ha mai vinto un torneo e questa è appena la sua seconda volta in un ottavo dello Slam. «Non ho mai giocato contro Jannik, e non ci siamo mai allenati insieme», racconta. È un grande giocatore, molto aggressivo, numero 2 del mondo. «Lui è forse il miglior giocatore del mondo al momento. Il pubblico contro Ofner si è goduto la partita, con molto rispetto per entrambi i giocatori. Spero che sarà lo stesso contro Sinner. Forse la gente lo sosterrà di più, perché è un grande giocatore. Ma qui siamo in Francia…». Non esattamente musica, per le orecchie di Jannik.