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Tuttavia, c’è poco da star sereni. Visto che delle modifiche così importanti dopo il “no” delle Federazioni avrebbero sollevato un polverone, l’ITF ha preferito aspettare, per provare a costruire ancora un po’ di consenso e riproporre i cambiamenti nell’assemblea dell’agosto prossimo. Volendo possono fare di testa loro, ma in Vietnam sono andati talmente vicini alla maggioranza che per raggiungerla il prossimo anno basterebbe convincere pochissimi delegati a cambiare opinione. Proprio in questo verso, evidentemente sicuri che possa solo giocare a loro favore, hanno deciso di modificare in via sperimentale il format di Gruppo 1 e Gruppo 2, che a differenza del World Group diranno addio ai cinque set già dal primo turno di febbraio. Le sfide si giocheranno su due giorni (venerdì e sabato per il G1, sabato e domenica per il G2), con due singolari nella prima giornata e il doppio ad aprire la seconda, seguito da terzo e quarto singolare. “Le nazioni – ha detto il presidente Haggerty nella nota stampa diffusa dall’ITF – ci hanno dato la possibilità di testare dei cambiamenti, e noi ci siamo mossi rapidamente per far sì che succedesse già per il 2018. Stiamo lavorando per studiare una formula che vada sempre più incontro ai giocatori, perché la nostra priorità rimane quella di attirare i top-player. Abbiamo ritenuto appropriato provare il format di due giorni: se funzionasse, potremmo considerare di applicarlo successivamente anche nel World Group”.
PROBLEMI SOLO RIMANDATI
Per quanto riguarda il Gruppo Mondiale, invece, sono entrati in vigore soltanto alcuni cambiamenti di secondo piano. Oltre a quelli approvati già nel meeting di agosto, come la possibilità data alle squadre finaliste di giocare in casa il primo turno dell’anno successivo (ha scelto di sfruttarla il Belgio, che a febbraio sarebbe dovuto andare in Ungheria invece ospiterà i magiari) e la riduzione degli impegni per i giocatori a una sola giornata che prevede sorteggio, conferenze stampa e pranzo ufficiale, le uniche modifiche sono l’introduzione del quinto uomo in squadra, e un cambio alla policy dei “dead rubber”, i match a punteggio acquisito. La prima scelta è intelligente: fino ad ora, i team con un doppio di specialisti potevano affidarsi solamente a due singolaristi, mentre così i capitani avranno la possibilità di inserire in squadra almeno un singolarista di riserva. La seconda, invece, cancellerà il quinto match qualora il quarto sia decisivo, a meno che il precedente non si concluda a causa di un infortunio (in quel caso il referee dell’evento ha facoltà di far disputare il quinto incontro). Roba di poco conto, che non avrà la minima rilevanza sul valore e sulla storia della competizione. Che comunque, ahinoi, restano in grandissimo pericolo. Il problema è solo rimandato.
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