Manca la conferma ufficiale, ma Italia-Svizzera di Coppa Davis si giocherà a Pesaro, nell'immensa AdriaticArena. Battuta la concorrenza di Desio: senza Federer e Wawrinka non sarà facile riempire uno dei migliori palazzetti italiani. Le Marche ritrovano la Davis dopo l'exploit di Italia-Spagna. 

“Ci si domanda come sia possibile che un giocatore capace di giocare un tennis così dirompente per 3 ore e 41 minuti sia soltanto al numero 167 ATP”.

Questa frase, pronunciata da Rino Tommasi nell'aprile 1997, è l'ultima fotografia del grande tennis a Pesaro. L'enorme palazzetto della città marchigiana, oggi rinominato “AdriaticArena” fu la sede della clamorosa vittoria degli azzurri contro la Spagna. Le Furie Rosse si presentarono con i favori del pronostico, anche perché l'Italia era priva del suo numero 1 Andrea Gaudenzi, alle prese con uno dei tanti infortuni alla spalla. Sapendo che c'era la possibilità di affrontare la Spagna, Adriano Panatta (allora capitano di Davis) fece un bel discorsetto a Omar Camporese e lo convinse a rimettersi a lucido. Fu ripagato da due prestazioni eccezionali, in singolare contro Carlos Moyà e in doppio insieme a Diego Nargiso. Italia-Spagna 3-0 e pratica archiviata in due giornate. L'entusiasmo della gente fu tale che alcuni fotogrammi di quel weekend sono stati utilizzati per le clip ufficiali della Coppa Davis. Diciannove anni dopo, l'Italia tornerà a giocare a Pesaro per il primo turno contro la Svizzera. Manca ancora l'ufficialità ed è probabile che arriverà solo dopo il 21 dicembre, giorno delle ultime verifiche tecniche, ma Pesaro ha battuto la concorrenza di Cuneo e, soprattutto, Desio. La località lombarda aveva il forte appoggio delle istituzioni locali, ma il lavoro congiunto del Comune, ASPES (società pubblica che gestisce l'impianto) ed MCA Group (e dunque Ernesto De Filippis: un nome, una garanzia) ha convinto la FIT a scegliere l'”astronave” di Pesaro, in grado di ospitare fino a 10.000 spettatori. Le istituzioni pesaresi sono talmente convinte dell'avvenuta vittoria da rilasciare alcune dichiarazioni pubbliche. Ha parlato il sindaco Matteo Ricci: “La Davis è la dimostrazione della tesi che con l'AdriaticArena, dove in questi giorni si stanno concludendo i lavori sulla copertura, possiamo candidarci a qualsiasi tipo di manifestazione”. Parole più o meno confermate da Luca Pieri, presidente di ASPES.


"SE CI FOSSE ROGER…"

Vien quasi il dubbio che l'AdriaticArena, uno dei migliori palasport italiani, sia eccessiva per un evento come Italia-Svizzera, tenendo conto che molto difficilmente Roger Federer e Stan Wawrinka saranno della partita. Ovviamente le istituzioni punteranno sui nomi dei due fenomeni rossocrociati in fase di promozione. “Se ci fosse Roger…” ha scritto il sindaco di Pesaro su Twitter, aggiungendo che lo svizzero è uno che “Solitamente onora la Coppa Davis ed è capace di sparigliare nelle scelte”. In verità è molto difficile, quasi impossibile, che Federer verrà. Ed è molto complicato ipotizzare anche la presenza di Wawrinka, che il giorno successivo alla sfida sarà a New York per giocare il BNP Paribas Showdown. Tenendo conto che si giocherà sulla terra battuta indoor, a pochi giorni dal ricco Masters 1000 di Indian Wells, lo scenario più probabile è una Svizzera con le seconde linee (Henri Laaksonen, Marco Chiudinelli e Adrien Bossel). In quel caso, riempire l'AdriaticArena non sarà semplice. Ed è altrettanto chiaro che l'eventuale presenza di Federer farebbe polverizzare i biglietti in mezza giornata, rendendo piccolo un impianto la cui capienza ufficiale è di 10.323 posti a sedere. Salvo sorprese, gli azzurri dovrebbero vincere la partita e sposteranno le antenne su Gdansk, dove Polonia-Argentina stabilirà la nostra avversaria nei quarti di finale.


MARCHE, CHE TRADIZIONE!

Costruita nel 1996 per dare alla locale squadra di basket una cornice adeguata, l'AdriaticArena è considerata ancora oggi una struttura avveniristica (è soprannominata, appunto, "Astronave" o "Coccinella") ed è spesso teatro di eventi importanti, soprattutto in campo musicale. Non si conta il numero di artisti che si sono esibiti a Pesaro. Persino il carrozzone del wrestiling ha fatto un salto in questo palazzetto nel 2004 e nel 2006. Francamente è un impianto da quarti o semifinale e sembra quasi eccessivo per un primo turno, ma sarà un buon test per verificare la fame di tennis nel nostro paese. Di certo le Marche sono una regione dall'importante tradizione, come certificato dalla recente pubblicazione “Il Tennis nelle Marche – dal dopoguerra a oggi”. Abbiamo avuto la fortuna di leggerlo e abbiamo scoperto una storia ricca e spesso non così ricordata. La regione ha ospitato alcuni match di Coppa Davis, Fed Cup (il mitico Italia-Usa del 1999 a Pesaro, con le sorelle Williams) oltre ad alcune esibizioni con grandi campioni. Persino John McEnroe è transitato a San Benedetto del Tronto, senza dimenticare la tappa dell'ATP Champions Tour giocata proprio all'AdriaticArena nel 1997 con lo stesso McEnroe più Wilander, Leconte, Noah, Kriek, Vilas, Cash e Paolo Canè. Ancora oggi le Marche sono in prima linea con un paio di tornei challenger (San Benedetto e Recanati, con il primo che è uno dei migliori eventi italiani), ma la Davis ha un altro fascino. Un altro sapore. Non crediamo che ci saranno Federer e Wawrinka, ma il brivido durante l'esecuzione degli inni nazionali resterà lo stesso.