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Il punto conquistato da Zverev ha garantito al team di Mikhael Kohlmann di arrivare a domenica con la qualificazione ancora da decidere, ma il vantaggio è durato ben poco. “Con Nadal in campo, sulla terra rossa, nessuno può pensare di partire favorito”, diceva qualche giorno fa Zverev, fotografando alla perfezione il leitmotiv del secondo singolare, dominato da “Rafa” con un facile 6-2 6-2 6-3. Kohlschreiber ha fatto il possibile, ma il suo tennis non ha il peso per dare fastidio al numero uno del mondo, a maggior ragione sulla sua cara terra battuta. E così il ritorno di Nadal nel World Group di Davis, dove mancava addirittura dalla finale del 2011, si è trasformato in una sorta di passerella col risultato mai in bilico, perfetta per testare il ginocchio (che ha risposto alla grande) e allungare a 23 la sua striscia di vittorie consecutive in nazionale, nuovo record nella storia della Coppa Davis. Addirittura, in carriera in singolare il maiorchino ha perso un solo match, il primo, nel lontano 2004 contro il ceco Jiri Novak. Da allora li ha vinti tutti e ne ha dominati tanti, l’ultimo con un diritto da 28 colpi vincenti in tre set. Qualche ruggine si è vista, come i tre doppi falli nello stesso game del primo set, e un numero di errori gratuiti non da Nadal versione terra battuta, ma il punteggio cancella ogni dubbio. Quando non doveva sbagliare il dieci volte Re del Roland Garros non ha sbagliato, quindi tutto il resto può tranquillamente passare in secondo piano, e Nadal può concentrarsi solo sul prossimo match, domenica contro Zverev. Sarà l’incontro di cartello dell’intero week-end di Coppa Davis, e se domani la coppia Lopez/Lopez farà il suo dovere, per gli spagnoli varrà l’accesso a una semifinale attesa da sei anni. Tantissimi per una nazione così florida.
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1-1 in Italia, 1-1 in Spagna e 1-1 anche in Croazia, ma a grande sorpresa. Già perché la sfida di Varazdin, piccola città a un’ottantina di chilometri dalla capitale Zagabria, sembrava decisa ancora prima di iniziare, con Marin Cilic e Borna Coric pronti a far un solo boccone del Kazakhstan. Ma se negli anni Mikhail Kukushkin si è meritato la nomea di vero uomo Davis un motivo c’è, e non è bastata nemmeno la terra battuta per metterlo in difficoltà. Il capitano croato Zeljko Krajan l’ha scelta con l’obiettivo di dare un ulteriore svantaggio agli ospiti, ma se col giovane Dmitry Popko ha funzionato alla grande, tanto che Marin Cilic gli ha lasciato appena cinque game in tre set, si è rivelata una mossa controproducente per Coric, reduce da una brillantissima campagna sul cemento degli Stati Uniti, con la finale sfiorata a Indian Wells e i quarti a Miami. Fino al 6-3 2-0 per il 21enne di Zagabria è filato tutto liscio, ma da lì in poi è iniziata la partita di Kukushkin, che ha recuperato due volte un break di vantaggio, si è preso il set al tie-break e poi è diventato padrone del match, regalando ai suoi un 1-1 mai così insperato. Non cambia di molto le carte in tavola in chiave passaggio del turno, perché i kazaki restano nettamente sfavoriti in tutti i tre match ancora da giocare, e dovrebbero firmare una mezza impresa anche in caso di vittoria nel doppio. Ma intanto una serie che sembrava già decisa a bocce ferme arriverà viva fino all’ultima giornata, alimentando il mito di un gruppo di giocatori che quando veste la maglia della nazionale riesce sempre a far parlare bene di sé.
SPAGNA-GERMANIA 1-1
Plaza de Toros, Valencia, terra rossa outdoor
Alexander Zverev (GER) b. David Ferrer (ESP) 6-4 6-2 6-2
Rafael Nadal (ESP) b. Philipp Kohlschreiber (GER) 6-2 6-2 6-3
CROAZIA-KAZAKHSTAN 1-1
Varazdin Arena, Varazdin, terra rossa indoor
Marin Cilic (CRO) b. Dmitry Popko (KAZ) 6-2 6-1 6-2
Mikhail Kukushkin (KAZ) b. Borna Coric (CRO) 3-6 7-6 6-4 6-2
STATI UNITI-BELGIO 2-0
Curb Event Center, Nashville, cemento indoor
John Isner (USA) b. Joris De Loore (BEL) 6-3 6-7 7-6 6-4
Sam Querrey (USA) b. Ruben Bemelmans (BEL) 6-1 7-6 7-5
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