Un ottimo match di Simone Bolelli e Fabio Fognini riporta l'Italia in vantaggio a Morioka. La coppia giapponese gli tiene testa per quattro set, ma nei momenti caldi emerge la superiorità degli azzurri, con un Bolelli in grande spolvero. Domenica Fognini-Sugita per chiudere i conti, ma Fabio è stato in campo 7 ore e mezza in due giorni. Ne avrà ancora?Ha avuto ragione Corrado Barazzutti. La scelta è passata un po’ sottotraccia, perché in linea con quelle delle sfide precedenti, ma la convocazione di Simone Bolelli per Giappone-Italia di Coppa Davis celava un piccolo rischio. Il bolognese viene da un 2017 opaco, non è al top della condizione, ha dovuto ritardare la preparazione invernale per un problema al solito ginocchio e quest’anno ha giocato solo due incontri in un Challenger, la scorsa settimana, ma il cittì azzurro non ha avuto dubbi. Indipendentemente da come procede l’attività di singolare del “Bole”, il posto in nazionale, per il doppio, è il suo, e il 32enne di Budrio ha dimostrato bene il perché nel duello di Morioka, che ha consegnato all’Italia il punto del 2-1. È stato Simone a traghettare Fabio Fognini verso il delicato 7-5 6-7 7-6 7-5 imposto alla coppia Mclachlan/Uchiyama, bravi a reggere il confronto per quattro set ma beffati tre volte nelle fasi finali dalla maggior qualità degli azzurri, più abituati a giocare con un certo tipo di pressione. Fabio e Simone hanno fatto bene tutto ciò che serviva, giocando con attenzione per tre ore e mezza e sfruttando le debolezze della coppia giapponese, riassumibili in Uchiyama, singolarista di livello Challenger prestato al doppio dal capitano Satoshi Iwabuchi, ma non all’altezza del World Group di Davis. Sono stati i suoi errori l’ago della bilancia di una sfida molto equilibrata, in cui invece Mclachlan ha confermato che, malgrado a certi livelli ci stia arrivando solo ora, ha le qualità per diventare un ottimo specialista. Non è un caso che in tutte le situazioni importanti gli azzurri abbiano cercato di evitarlo, martellando (con buon successo) su Uchiyama.
PRESTAZIONE MAIUSCOLA DI BOLELLI
Dopo la valanga di break caduta insieme alla neve del venerdì, nel doppio di game vinti in risposta se ne sono visti gran pochi. Per l’Italia di break ne ha subito uno solo Fognini, nel terzo game del secondo set, peraltro in una situazione rocambolesca. Il punto che ha consegnato il 2-1 ai nipponici, infatti, è stato “regalato” da Eva Asderaki, meno impeccabile (già venerdì) rispetto ai suoi soliti standard. La giudice di sedia greca ha giudicato come disturbo agli avversari un “alè” di Fognini gridato mentre Bolelli stava colpendo uno smash vincente, così ha tolto il punto all’Italia e l'ha dato al Giappone. È stata l’unica volta che gli azzurri sono stati costretti a inseguire, ma sul 5-4 Uchiyama ha pasticciato e il set si è deciso al tie-break. Lì è arrivato l’unico grave errore di Bolelli in tutto il match: il bolognese ha commesso un doppio fallo sul 4-4 del tie-break e gli avversari gliel’hanno fatto pagare caro, pareggiando i conti. Piuttosto simili terzo e quarto set: in entrambi gli azzurri hanno incontrato qualche rischio, annullando due set-point sul 6-5 del terzo, poi dominato al tie-break, e un paio di palle-break nel quarto. Ma si sono sempre salvati anche grazie a qualche errore di troppo di Uchiyama, curiosamente schierato a sinistra, dove nei doppi (con i vantaggi) si giocano buona parte dei punti importanti. Ci saranno sicuramente state delle ragioni tecniche, ma col senno di poi le maggiori qualità di Mclachlan in risposta dicono che è stato un errore. Troppo spesso Uchiyama non è riuscito a far iniziare il punto, mentre nel dodicesimo game del quarto set (con lui al servizio) gli azzurri l’hanno fatto cinque volte su cinque. È salito in cattedra Bolelli: con due grandi giocate ha dato all’Italia lo 0-40, e dopo un errore in risposta di Fognini la firma sul duello ce l’ha messa lui, con una splendida risposta vincente di rovescio, colpo simbolo della qualità del suo match. LE SETTE ORE E MEZZA DI FOGNINI
Questo era un punto importante ed è stata una partita molto difficile – ha detto Bolelli al microfono di Supertennis –, perché i nostri avversari giocavano bene e su un campo così rapido c’è poco tempo per pensare. Sono stati quattro set tiratissimi e abbiamo tenuto sempre un livello molto alto, e alla fine con qualche numero siamo riusciti a portarla a casa. So di non essere nella condizione ottimale, ma ho cercato di preparare al meglio questo doppio e in campo mi sono sentito bene”. Nel bell’abbraccio tributato a fine match a Barazzutti c’è il suo grazie per la fiducia, ripagata con un match continuo, preciso, solido al servizio e persino più brillante del solito in risposta. “Abbiamo già dimostrato in passato – ha aggiunto Fognini – che quando giochiamo bene io e Simone siamo fra le migliori coppie del mondo. Ci conosciamo a memoria e penso sia una cosa molto importante. Oggi abbiamo perso solo una volta il servizio, per una chiamata assurda, e per il resto abbiamo giocato molto bene”. Anche Fognini, pur con i soliti alti e bassi, si è espresso meglio rispetto a venerdì, notizia che fa ben sperare in vista del primo singolare di domenica contro Yuichi Sugita. Sarà importantissima la condizione fisica: oggi il nipponico era a riposo, mentre Fabio ha giocato oltre 7 ore e mezza in due giorni, e ha lamentato problemi alla spalla venerdì e a un tallone oggi. Tuttavia, a anche molte più qualità del numero uno giapponese. Se recupererà a dovere il favorito è lui. “Ora la pressione è sul Giappone – ha chiuso Corrado Barazzutti – ma ne abbiamo anche noi. Il match non è ancora finito”.

COPPA DAVIS 2018 – 1° TURNO WORLD GROUP
GIAPPONE – ITALIA 1-2
(Morioka Takaya Arena, Giappone, Greenset indoor)
Fabio Fognini (ITA) b. Taro Daniel (JPN) 6-3 3-6 4-6 6-3 6-2
Yuichi Sugita (JPN) b. Andreas Seppi (ITA) 4-6 6-2 6-4 4-6 7-6
Bolelli/Fognini (ITA) b. Mclachlan/Uchiyama (JPN) 7-5 6-7 7-6 7-5
Yuichi Sugita (JPN) vs Fabio Fognini (ITA) domenica ore 4
Taro Daniel (JPN) vs Andreas Seppi (ITA) a seguire