Dopo due set e mezzo a senso unico, Andreas Seppi si sveglia, accende il pubblico di Valletta Cambiaso e con un tennis meraviglioso trascina Lucas Pouille al quinto set. Ma quando l'inerzia sembra dalla parte dell'azzurro, un paio di episodi ridanno fiducia ed energie al francese, che domina il quinto e regala l'1-0 alla Francia. C'è qualche rimpianto, ma è andata come doveva andare.GENOVA – Coach Emmanuel Planque ha paragonato Lucas Pouille a una sorta di animale da competizione, in grado di stare in campo a lottare e sudare anche per ore e ore. Una lezione che l’Italia di Coppa Davis ha imparato (a sue spese) nel primo singolare del duello di Valletta Cambiaso contro la Francia, capace di cambiare completamente volto un paio di volte ma alla fine fedele alla tanto famosa legge del più forte. La favoletta recita che in Davis gli equilibri si appiattiscano e ci sia ben poco da dare per scontato, ma la classifica ATP e il palmarès danno ragione a Pouille, fresco di ingresso fra i primi 10 del mondo (anche se John Isner l’ha appena rispedito a bussare fuori dalla porta), e il punto dell’1-0 l’ha firmato lui, superando Andreas Seppi per 6-3 6-2 4-6 3-6 6-1 dopo quasi tre ore di montagne russe. Per due set abbondanti pareva di essere nei pressi di Parigi, col 24enne di Grande Synthe nei panni del padrone di casa e i cori dei coloratissimi tifosi francesi a scaldare le tribune dello Stadio Beppe Croce, regalando un pizzico di trambusto a un match che di emozioni ne offriva gran poche. Poi, per fortuna, Andreas si è svegliato e ha dato senso alla scelta di capitan Barazzutti di puntare su di lui come secondo singolarista, malgrado per ritrovare il suo ultimo match nel circuito bisognasse riavvolgere il nastro di quasi due mesi. Non è che non fosse pronto per un match così, semplicemente aveva bisogno di una scintilla per accendere tennis, gambe e cervello, e iniziare a gettare qualche ostacolo sulla corsa dell’avversario, bravo a sbagliare poco e a sfruttare tutte le chance, ma anche agevolato da un Seppi spento e senza mordente. Non a caso, non appena Andreas ha iniziato a farsi sentire è cominciato un nuovo match.CAMBIA LA PARTITA, NON IL RISULTATO
Come spesso accade, la svolta tanto attesa è arrivata nel momento più delicato, quando Pouille è scappato avanti di un break anche nel terzo set, allungando sul 2-1. Il francese ha pensato fosse fatta e si è rilassato, iniziando a commettere qualche errore di troppo, mentre Seppi ha capito che era il momento di provare a cambiare registro e ci è riuscito. Il break è subito tornato indietro e la partita è cambiata nel quinto game, quando Andreas ha salvato una palla-break col miglior punto della partita. Ha recuperato una smorzata, poi un lob, quindi uno smash e il punto l’ha vinto lui, accendendo il pubblico e trovando la chiave per entrare nel match. Ha tenuto il servizio e appena ha messo per la prima volta il naso avanti è diventato lui il padrone degli scambi. L’intensità di Pouille è calata e qualche aiutino è arrivato, la sua è cresciuta e dal 4-4 del terzo set ha vinto cinque game di fila, chiudendo il set e trovando subito l’allungo decisivo nel quarto. L’azzurro stava giocando davvero alla grande e Pouille sembrava aver accusato il colpo dal punto di vista fisico, ma un paio di episodi in avvio di set hanno rimescolato di nuovo le carte. Decisivi terzo e quarto game: nel primo Seppi ha avuto una chance per andare sullo 0/30 dopo un doppio fallo del francese, ma un punto rocambolesco (e un po’ sfortunato) gli ha detto di no, mentre nel successivo l’altoatesino ha mancato tre palle del 2-2, e Pouille gliel’ha fatta pagare. Ha capito che era il momento buono per provarci, e ha avuto successo. Gli ha strappato la battuta, è salito sul 3-1 e di colpo ha ritrovato energie, fiducia e il tennis propositivo dei primi due set e mezzo, mentre l’azzurro è crollato di schianto, riuscendo a raccogliere soltanto qualche punto qua e là.TUTTO COME PREVISTO
Seppi si è portato negli spogliatoi qualche rammarico, ma sulla carta il primo era il match più “chiuso” dell’intero week-end, e anche se Pouille ha dovuto soffrire più del previsto il punto è andato agli ospiti, come da pronostico. “Nella prima parte del match – ha detto Seppi in conferenza stampa – ho giocato un tennis troppo da veloce: provavo a spingere sull’uno-due, stando vicino al campo, ma sulla terra non funziona. Il contro-break nel terzo set mi ha dato energia, e sono riuscito a cambiare gioco. Ho adottato una tattica un po’ più paziente, aspettando l’occasione giusta per provare a far male, e il match è cambiato. Peccato per quel break nel quinto: avevo speso tante energie fra terzo e quarto, ma fisicamente mi sentivo bene e se fossi riuscito a stargli attaccato magari sarebbe finita diversamente. Invece lui ha ripreso a giocare un tennis più veloce, a spingere e giocare ottimi punti, e mi è scappato via rapidamente. Non me l’aspettavo”. Sconfitta a parte, il tennis mostrato da Seppi fra terzo e quarto set lascia ben sperare in vista dell’eventuale singolare decisivo di domenica. L’unica differenza fra una sconfitta in tre o cinque set è quella: una scoppola (che sul 6-3 6-2 2-1 non era affatto lontana) avrebbe azzerato il morale dell’azzurro e fatto venire parecchi dubbi a Corrado Barazzutti, mentre così la situazione è diversa. “La reazione nel momento più difficile – ha detto ancora l’azzurro – è l’aspetto positivo che mi lascia questo match, e mi dà fiducia per i prossimi”. In una competizione difficile come la Davis, in cui pochi dettagli possono fare la differenza, sapere di poter essere competitivo è un buon punto di partenza. Specialmente per come si era messa dopo un’ora e mezza.
COPPA DAVIS 2018 – Quarti di finale
ITALIA VS FRANCIA 0-1
Valletta Cambiaso, Genova, terra rossa outdoor
Lucas Pouille (FRA) b. Andreas Seppi (ITA) 6-3 6-2 4-6 3-6 6-1
Fabio Fognini (ITA) vs Jeremy Chardy (FRA) a seguire
Lorenzi/Bolelli (ITA) vs Herbert/Mahut (FRA) sabato ore 14
Fabio Fognini (ITA) vs Lucas Pouille (FRA) domenica ore 11.30
Andreas Seppi (ITA) vs Jeremy Chardy (FRA) a seguire
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Essere vulnerabili, e ammetterlo, è una grande risorsa
Vulnerabili lo siamo tutti, anche e soprattutto i tennisti, in un’epoca in cui la pressione per il risultato è...