Fabio ha bisogno di un set per trovare il feeling con la terra di Valletta Cambiaso, poi tiene a debita distanza Chardy e chiude in quattro set, evitando complicazioni. In Giappone ci aveva regalato tre punti: per sperare nella semifinale, sarà chiamato agli straordinari anche stavolta.

Nella sua (lunga) carriera in Coppa Davis, Fabio Fognini ha vissuto situazioni più complicate di questa. Per questo, c'era la ragionevole certezza che avrebbe saputo gestire la pressione dello 0-1. Ha avuto bisogno di un'oretta per prendere le misure a Jeremy Chardy, coetaneo, giocatore prestato alla terra battuta ma con stile e risultati che gli fanno preferire altre superfici (anche se, curiosamente, ha vinto il suo unico titolo ATP sul rosso di Stoccarda, nove anni fa: un caso o poco più). Forte di un ritrovato stato di forma, con tanto di vittoria sullo stesso Fognini a Indian Wells, il francese aveva studiato insieme a Yannick Noah un piano tattico per far disunire Fabio. Un piano che prevedeva anche qualche trucchetto mentale, nel tentativo di farlo deconcentrare, e magari arrabbiare. Il piano tecnico ha funzionato per un set, quello psicologico per due game, il secondo e il terzo del terzo set. Dal 7-6 2-0 Chardy, situazione in cui aleggiavano spettri inquietanti sull'ItalDavis, Fognini ha infilato un parziale di 15 game a 2. L'unico (mini) passaggio a vuoto è arrivato quando Chardy lo ha provocato al cambio di campo sull'1-0 nel terzo, scatenando la reazione di Fabio, trattenuto da capitan Barazzutti e dal supervisor ITF Stefan Fransson. Guarda caso, ha perso due game consecutivi e il francese si è portato avanti di un break anche nel terzo set. Ma il divario era notevole: pur restando fedele ai suoi schemi e alle ideee studiate a tavolino, Chardy è troppo più debole di Fognini, almeno su questa superficie. C'era un motivo se a Indian Wells l'azzurro lo stava dominando (6-3 4-1 con due break) prima di accartocciarsi su se stesso. E allora, nonostante una reazione di puro orgoglio nel quarto set (da 3-0 a 3-3), il 6-7 6-2 6-2 6-3 stabilisce la prima sentenza di Italia-Francia: si deciderà tutto alla terza giornata. Fognini conosce benissimo lo Stadio Beppe Croce, dove peraltro vanta splendidi ricordi. 10 anni fa vinse il locale torneo Challenger, battendo in finale l'amico d'infanzia Gianluca Naso. Si era poi ripetuto nel 2010, superando Potito Starace. Un pizzico di emozione, o forse le memorie negative della sconfitta di un mese fa in California, lo hanno fatto partire un po' contratto. Troppi errori, soprattutto con il rovescio (sorpresa, visto che è il colpo meno sensibile alle cattive giornate) e Chardy che prendeva un break di vantaggio, arrampicandosi fino al 5-2.

UN DIVARIO IMPORTANTE
Ma Fabio è un maratoneta e c'era la sensazione – netta – che fosse ancora in fase di riscaldamento. Ricuciva il distacco, poi però perdeva un tie-break molto ben giocato da Chardy. Dall'1-4 rimontava fino al 5-5, poi annullava un setpoint con un miracoloso recupero di rovescio che prendeva gli ultimi millimetri di riga. Sul 6-6, Chardy mostrava classe e fiducia, sparando un ace. L'errore di Fognini nel punto successivo era un premio a un set giocato con coraggio, palleggiando con pazienza con il rovescio (meno peggio del previsto) in attesa di poter spingere con il dritto. Sullo slancio, il francese saliva 2-0 nel secondo. A quel punto iniziava un'altra partita. Sia pure con qualche game combattuto qua e là. Fabio prendeva sempre più campo, aggiustava la mira e metteva a nudo le lacune di Chardy in fase difensiva. Come detto, senza quel pizzico di nervosismo in avvio di terzo set, avrebbe raccolto 15 game consecutivi. Un segnale importante perché Chardy non ha giocato male, anzi. Soltanto nell'ultima parte del secondo set è andato un po' fuori fase. Sotto 3-0 nel quarto, il francese ha provato a tenere duro e ha ricucito lo strappo fino al 3-3. Yannick Noah, sempre prodigo di consigli, aveva il body language di chi ci credeva. Visti gli sbalzi umorali di Fabio, era un pensiero legittimo. Tuttavia, nell'ottavo game Jeremy si faceva rimontare da 40-0 e consegnava a Fabio l'ennesimo break. La sconfitta arrivava qualche minuto dopo, con l'ovazione del pubblico di Valletta Cambiaso, numerosissimo dal primo all'ultimo punto e piuttosto partecipe, per quanto Lucas Pouille pensasse di trovare un clima ancora più caldo, magari ostile. Fognini si conferma grande uomo Davis: su 28 singolari ne ha vinti 21, percentuale degna dei più grandi. Per azzannare la semifinale, l'Italia ha un gran bisogno che il ligure ripeta l'exploit infilato in Giappone. Pari pari o giù di lì. Il primo tassello è stato piantato.

COPPA DAVIS 2018 – Quarti di finale
ITALIA VS FRANCIA 1-1

Valletta Cambiaso, Genova, terra rossa outdoor
Lucas Pouille (FRA) b. Andreas Seppi (ITA) 6-3 6-2 4-6 3-6 6-1
Fabio Fognini (ITA) b. Jeremy Chardy (FRA) 6-7 6-2 6-2 6-3
Fognini/Bolelli (ITA) vs Herbert/Mahut (FRA) sabato ore 14
Fabio Fognini (ITA) vs Lucas Pouille (FRA) domenica ore 11.30
Andreas Seppi (ITA) vs Jeremy Chardy (FRA) a seguire