
Per il doppio, invece, Barazzutti ha indicato Lorenzi/Bolelli (ma salvo sorprese invece di Paolo giocherà Fognini), mentre Noah punterà ovviamente su Herbert/Mahut. Con Fognini in campo, sarebbe la riedizione della finale dell’Australian Open di tre anni fa, vinta dalla coppia azzurra. “Avrei preferito giocare per secondo, per dormire un po’ di più”, ha scherzato Seppi, ma alla cerimonia del sorteggio di Palazzo San Giorgio la mano di Paolo Emilio Signorini, presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure occidentale, ha estratto la pallina col nome di Pouille, avversario designato di Seppi nel Day 1, “condannando” l’altoatesino al primo singolare. Come già ampiamente discusso nelle ultime settimane, il destino della nazionale italiana dipenderà soprattutto da Fabio Fognini, che sul rosso sembra avere qualcosina in più di Pouille, e avrà la possibilità di giocare nelle sue condizioni preferite: sulla terra all’aperto, sulla lunga distanza, col calore del pubblico italiano e pure in casa (o quasi). Una situazione che dovrebbe permettergli di esprimersi al massimo, vers che possa mettere nella cassaforte dell’Italia entrambi i suoi singolari. Tuttavia, nessuno dei cinque punti sembra deciso in partenza. “La sfida è Italia contro Francia, non Fognini contro Francia”, ha avvertito Noah, come a dire che anche Seppi andrà tenuto d’occhio, specialmente se riuscirà a esprimere il tennis che a inizio stagione gli ha permesso di arrivare agli ottavi a Melbourne e in semifinale a Rotterdam.

“Spero che Fognini sia tranquillo e riesca a esprimersi con serenità – ha detto invece Barazzutti –, perché per fare risultato è necessario giocare liberi da pressioni. Fabio sulla terra è un cliente ostico per chiunque, ma in generale i nostri stanno tutti bene. Seppi arriva da un periodo di stop, ma ha programmato il rientro in funzione della Davis ed è pronto”. La più grande incognita del week-end è Chardy, che nella trasferta americana ha giocato davvero alla grande, meritandosi il posto di secondo singolarista, preferito ad Adrian Mannarino. “Chardy – ha detto ancora Barazzutti – ha un grande potenziale tecnico, e penso che possa giocare molto bene anche sulla terra”. È tutto vero, ma sulla carta il 31enne di Pau resta comunque l’anello debole del team avversario. Un dettaglio che gli azzurri dovranno provare a far pesare, per conquistare la semifinale, passare in vantaggio negli scontri diretti coi francesi (bloccati da oltre vent’anni sul 5-5) e cancellare la tradizione negativa che lega la nazionale alla città di Genova. Nelle ultime due sfide all’ombra della Lanterna, nel 2009 a Valletta Cambiaso contro la Svizzera e nel 2015 al 105 Stadium contro la Francia (in Fed Cup), sono arrivate altrettante sconfitte. Sugli spalti dello Stadio Beppe Croce ci sarà il tutto esaurito, e dopo la pioggia che nei giorni scorsi ha rovinato qualche sessione d’allenamento, per il week-end è atteso tanto sole. Pronto ad accompagnare uno dei fine settimana più importanti dell’ultimo decennio del tennis tricolore.
COPPA DAVIS 2018 – Quarti di finale
ITALIA VS FRANCIA
Valletta Cambiaso, Genova, terra rossa outdoor
Andreas Seppi (ITA) vs Lucas Pouille (FRA) venerdì ore 11.30
Fabio Fognini (ITA) vs Jeremy Chardy (FRA) a seguire
Lorenzi/Bolelli (ITA) vs Herbert/Mahut (FRA) sabato ore 14
Fabio Fognini (ITA) vs Lucas Pouille (FRA) domenica ore 11.30
Andreas Seppi (ITA) vs Jeremy Chardy (FRA) a seguire
