In entrambi i parziali ad andare avanti è stato Fabio, ma tanto giocava bene in svantaggio nel punteggio quanto pasticciava quando avanti c’era lui, e i set sono finiti entrambi sulla panchina giapponese, iniziando a far credere all’impresa anche al poco (e poco rumoroso) pubblico della Morioka Takaya Arena, piena per circa metà dei 4.000 posti a disposizione. In altre parti del mondo gli spettatori avrebbero cercato di fare la loro parte, provando a infastidire Fognini per mettere il dito nella piaga, ma la cultura giapponese certe abitudini non le comprende. Nonostante lo svantaggio Fognini ha avuto il pregio – e questa è una differenza rispetto al passato – di rimanere freddo come il clima fuori dal palazzetto, e al rientro in campo dopo il toilet break fra terzo e quarto set scherzava e rideva come se nulla fosse. Poteva apparire come un comportamento un tantino fuori luogo, invece si è rivelato il sinonimo di una sicurezza trasferita in campo molto presto. Il 30enne ligure ha deciso che non era più il momento di scherzare, e finalmente è riuscito a metterci la giusta concentrazione. Il suo match è iniziato lì: ha ritrovato la prima di servizio, ha ritrovato il diritto, le gambe hanno iniziato a girare (molto) meglio rispetto alle prime due ore di partita, e il match ha assunto i contorni attesi alla vigilia. Dice tutto il 6-3 6-2: Fognini ha iniziato a sbagliare sempre meno e a trovare i colpi vincenti sull’uno-due, Daniel ha accusato un netto calo fisico e dopo aver giocato 24 palle-break nei primi tre set ne ha vista una sola negli altri due. L’avrebbe mandato sul 2-1 e servizio nel quinto, ma ha sbagliato una comoda chiusura a rete e nel game dopo Fognini è scappato via.
“PEGGIOR MATCH DELL’ANNO, MA TANTO CUORE”Italy 1-0 Japan@fabiofogna defeats Taro Daniel 64 36 46 63 62 in three hours 56 minutes
— Davis Cup (@DavisCup) 2 febbraio 2018
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In sintesi, a Fognini si può imputare la colpa di aver tenuto in vita l’avversario per cinque set, tanto che in 112 dei 155 punti raccolti dal 25enne di New York (praticamente 3 su 4) c’è lo zampino di un errore dell’azzurro. Tuttavia, conta di più il merito di aver cambiato passo nel momento opportuno, e alzare il livello a comando dopo tre set di totale sofferenza non è per niente semplice. “È stata una partita abbastanza brutta – ha detto Fabio al microfono di SuperTennis – ma me ne importa poco. Ho portato all’Italia il primo punto ed è quello che volevo. In campo non mi sentivo bene, negli ultimi due giorni ho avuto un po’ di dolore alla spalla destra e nel corso del match sono tornato a sentirlo, ma ho lottato. Sono consapevole che si tratta del peggior match giocato quest’anno: ho servito male, ho colpito maluccio anche da fondo campo, ma ci ho messo tanto cuore. Adoro questo sport e adoro lottare anche quando le cose non funzionano bene. L’importante era conquistare il punto per permettere ad Andreas si scendere in campo sull’1-0, con più tranquillità”. Con un doppio importantissimo da giocare sabato insieme a Simone Bolelli, e un altro (eventuale) singolare ad attenderlo domenica mattina, le energie sarebbe stato meglio risparmiarle piuttosto che buttarle via per questioni di concentrazione, ma insieme a doti fisiche eccellenti Fognini ha anche grandi capacità di recupero. Resta da capire l’entità del fastidio alla spalla, e anche di un dolore al braccio trattato dal fisioterapista nel corso del terzo set, ma la situazione sembra decisamente sotto controllo.
COPPA DAVIS 2018 – 1° TURNO WORLD GROUP
GIAPPONE – ITALIA 0-1
(Morioka Takaya Arena, Giappone, Greenset indoor)
Fabio Fognini (ITA) b. Taro Daniel (JPN) 6-3 3-6 4-6 6-3 6-2
Yuichi Sugita (JPN) b. Andreas Seppi (ITA) a seguire