In un’intervista con USA Today, il presidente dell’ITF David Haggerty ha confermato l’intenzione di cambiare il prima possibile il format delle finali di Coppa Davis e Fed Cup. L’obiettivo ultimo è la final four in sede unica, ma già dal 2018 si potrebbero giocare in una sede decisa a inizio stagione.

. Fin dalla sua elezione sulla poltrona dell’ITF, che festeggerà un anno il 25 settembre prossimo, lo statunitense aveva incentrato il suo lavoro su due grandi temi: la trasparenza sulle questioni relative all’anti-doping, e il tema Coppa Davis-Fed Cup. Dopo aver raggiunto il primo obiettivo, con un cambio di policy – in atto dal 1° settembre – che porterà alla pubblicazione delle sanzioni provvisorie, il presidente della Federazione Internazionale si sta concentrando sulla seconda. La sua idea è da sempre quella di cambiare il format delle due competizioni a squadre, per accontentare le richieste dei giocatori e per dare una dimensione ancor più prestigiosa alle finali. “In passato – ha raccontato durante lo Us Open a USA Today – i giocatori hanno avuto la sensazioni che da parte dell’ITF non ci fosse interesse nei confronti delle loro richieste, ma è giusto il momento di cambiare, per migliorare Coppa Davis e Fed Cup“. L’idea di Haggerty è quella di inserire una final four in sede neutra, togliendo una settimana di Davis dal calendario e stabilendo a priori date e sede della fase finale. “La Coppa Davis è la maggior fonde d’incassi dell’IITF, e a New York abbiamo avuto numerosi meeting con i responsabili dei circuiti ATP e WTA, i broadcaster televisivi internazionali che detengono i diritti delle competizioni e i nostri sponsor, per provare a trovare un accordo su una finale in sede neutra a partire dal 2018, che sia a quattro o a due squadre per il momento non fa differenza. Credo che le potenzialità ricettive di una finale di Coppa Davis e Fed Cup, al momento, non siano sfruttate a pieno, e per questo stiamo lavorando per il futuro. Ci è stato fatto l’appunto che così facendo si rischierebbe di perdere il fascino del tifo di stampo calcistico per la squadra di casa, ma la questione non ci spaventa. Siamo certi che, annunciando la sede con il dovuto preavviso, i fan di tutto il mondo abbiano un periodo di tempo sufficiente per organizzarsi e far sentire tutto il loro calore”.