da Alghero, Cristian Sonzogni“Da qualche parte bisognerà pure ripartire”
da Alghero, Cristian Sonzogni
“Da qualche parte bisognerà pure ripartire”.
Ci aveva accolti così, allargando le braccia, Corrado Barazzutti.
E’ il
primo, il capitano azzurro, a rendersi conto che giocare col Lussemburgo
per l’ennesima volta per evitare il gruppo 2 non indica
un buono
stato di salute della squadra di Coppa Davis. Ma questo è, non è
il caso
di fare gli schizzinosi, e allora prendiamo il 2-0 a nostro favore della
prima giornata e cerchiamo di interpretarlo come un segnale che qualcosa
sta cambiando. Certo Alghero, per quanto sia stata ospitale e
con
un pieno di pubblico a festeggiare gli azzurri, non pare Castellaneta in
quanto a emozioni. Che tradotto vuol dire che le ragazze di Fed Cup sono
ancora lontane e per ora nemmeno avvicinabili dai colleghi maschi. Però,
per quel che vale, la prima giornata del match spareggio tra Italia e
Lussemburgo
è stata incoraggiante. Prima Potito Starace ha tramortito Laurent Bram
semplicemente svolgendo il suo onesto compitino. Poi Andreas Seppi ha messo
il sigillo sul 2-0 dominando il numero 1 degli ospiti Gilles Muller.
Starace b. Bram 6-1, 6-3, 6-4
Parte
bene Poto, che va subito avanti 4-0 in pochi minuti e non soffre davvero
nulla del suo avversario. Un avversario che, va detto, naviga oltre la
millesima posizione del ranking, non ha un solo colpo con cui possa far
male e ha più o meno 60 italiani davanti a lui. Ma non andiamo per il
sottile.
Starace come detto fa il suo, si distrae un po’ nel secondo ma col caldo
che fa, perdere un colpo ogni tanto fa parte del gioco. In realtà
l’unico
botto della partita lo provoca una centralina elettrica che esplode,
letteralmente,
facendo sobbalzare lo stadio a metà match. Come conseguenza salta il
tabellone,
saltano le pause musicali, ma non salta Potito, che stando bene attento
a non scivolare sul greenset di Alghero (steso apposta per l’occasione),
lascia qualche palla che in altri incontri avrebbe inseguito, ma chiude
in maniera molto agevole.
Seppi b. Muller 6-1, 6-1, 6-4
La notizia della prima giornata è questa.
Non tanto per il risultato in sé, che ci sta tutto visto che Muller
appare
non proprio in grandi condizioni, quanto per il modo in cui è maturato.
Andreas parte a razzo e tiene un ritmo che il rivale non può sostenere.
Ma soprattutto lo fa con grande autorità. Un’autorità che
– dirà poi
lui stesso in conferenza stampa – gli deriva dalla finale di Gstaad. Il
match, per due set, semplicemente non c’è, ancora più qui
che in Starace-Bram
(ed è tutto dire). Poi nel terzo Muller si sveglia, si procura qualche
chance e potrebbe pure riaprire il confronto sul 5-4 e due palle break.
Ma Seppi risale in cattedra, le annulla ed evita prolungamenti
fastidiosi.
In conferenza stampa di chiusura, prima
Barazzutti fa il pompiere spegnendo gli entusiasmi (“non è ancora
finita”),
poi ammette che avere di fronte un pompiere (vero, stavolta) in doppio
accanto a Muller – tale Mike Scheidweiler – deve per forza
rappresentare
un vantaggio: “Se si è dimostrato non all’altezza due anni
fa, e nel
frattempo non ha mai giocato a buon livello, insomma… non dovrebbe essere
un pericolo, anche perché fa altro, nella vita”.
Due pillole dal Tc Alghero per chiudere:
la prima riguarda le ragazze di Fed Cup, presenti a sostenere gli amici
della Davis con Garbin e Santangelo, che nel frattempo ne approfittano
per farsi curare dal ‘dottor laser’ Pier Francesco Parra. La seconda
riguarda Matteo Trevisan, che è aggregato al gruppo come quinto uomo (e
dunque non potrà giocare nemmeno a risultato acquisito) ma si impegna al
massimo e allena gli altri, anche quelli che non sono della partita come
Daniele Bracciali, sempre alle prese con forti dolori alla spalla destra.
Il doppio del sabato dovrebbe vedere in campo, per i nostri, Starace e
Seppi, ma chiunque giochi in casa Italia, difficilmente riuscirà a non
chiudere in due giorni la contesa.
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