Le tensioni presso la Striscia di Gaza mettono a repentaglio gli eventi sportivi, tra cui Israele-Argentina e l’ATP di Tel Aviv. I possibili scenari per lo spareggio di Davis.

Di Riccardo Bisti – 21 luglio 2014

 
La violenza in Medio Oriente non cessa. Dopo due settimane di attacchi e bombardamenti, la situazione continua ad essere delicata e pericolosa. In casi come questo, lo sport passa in secondo, terzo, quarto piano. Ma ne è comunque coinvolto. Nel prossimo mese di settembre, la città di Tel Aviv dovrebbe essere grande protagonista nel mondo del tennis. Dal 12 al 14 settembre è previsto lo spareggio di Coppa Davis tra Israele e Argentina. Una sfida molto delicata perché, dopo 13 anni, l’albiceleste rischia una clamorosa retrocessione dopo anni di gloria (ma nessuna Insalatiera). Subito dopo, il circuito ATP dovrebbe sbarcare a Tel Aviv per la rinascita di un torneo che manca da 18 anni. Alla sfida di Coppa Davis (programmata presso la Nokia Arena di Tel Aviv, sul cemento indoor) mancano 53 giorni e per ora è tutto confermato. Tuttavia, la Federazione Internazionale sta monitorando la situazione. Avvalendosi di specialisti della sicurezza, verifica di giorno in giorno le notizie che arrivano da Israele. Dovrebbe essere presa una decisione entro le prossime due settimane. In questi giorni, il comitato d’urgenza UEFA ha sospeso tutte le partite di Champions League ed Europa League in programma a Israele. Per quanto il paese della Stella di David sia spesso al centro di vicende politico-militari, non è mai successo che una sfida di Coppa Davis fosse spostata in altra sede. Di solito, il team sceglie il Canada Stadium di Ramat Hasharon (nel 2007 ci giocò anche l’Italia), dove peraltro si dovrebbe giocare il torneo ATP, che ha acquistato la licenza da San Pietroburgo.
 
LE POSSIBILI ALTERNATIVE
E' capitato in sei occasioni che Israele abbia vinto una partita senza scendere in campo, perché le delegazioni avversarie non hanno inviato la squadra per ragioni politiche. E’ successo con Ungheria nel 1952, Rhodesia (l’attuale Zimbabwe) nel 1970, Turchia (1969 e 1975), Nigeria (1978), India (1988) e Marocco (1997). Se continueranno i disordini presso la Striscia di Gaza, il regolamento prevede due soluzioni alternative: uno scambio di sede (scenario meno probabile, perché ci sarebbero meno introiti e poi la superficie sarebbe scelta dagli argentini), oppure ospitare la sfida in un altro paese, una sede neutra che potrebbe essere Cipro o Grecia. La federtennis argentina si è già messa in contatto con l’ITF per essere costantemente informata. C’è preoccupazione sia per le vicende legate alla sicurezza, ma anche per questioni operative: sono già state effettuate le prenotazioni alberghiere e i voli aerei per l’intera delegazione. Per una federazione povera, non si tratta di cifre trascurabili. Martin Jaite, capitano del team argentino, ha già effettutato un sopralluogo in Israele dopo il Roland Garros. Ha visitato la Nokia Arena, sede del Maccabi Electra, campione europeo di basket. “E’ uno stadio moderno, anche se non come la 02 Arena di Praga. L’hanno costruito in due fasi e ci sono due anelli di tribuna. Il primo fu realizzato subito, poi con la crescita del Maccabi hanno ampliato l’impianto”.
 
UNA SFIDA EQUILIBRATA
Si dovrebbe giocare su una superficie sintetica. Ovviamente sarebbe montata soltanto nell’imminenza della sfida, e solo allora si capirà la velocità del campo, che dipende da molti fattori (verniciatura, superficie di base). “Gli israeliani non sono specialisti dei campi super-rapidi, però credono che un campo del genere possa metterci in difficoltà. Sono molto carichi, anche perché non giocano in casa da più di due anni. Il clima dovrebbe essere caldo, il pubblico canta, fanno rumore, però ci siamo abituati”. Comunque vada, per Jaite sarà l’ultima presenza da capitano, nel rispetto dei cicli triennali stabiliti dagli argentini. Si dovesse giocare regolarmente, si affiderà a Leonardo Mayer e Carlos Berlocq per i singolari e Horacio Zeballos per il doppio. Il quarto giocatore dovrebbe essere un “terzo singolarista”. Se sta bene, si parla di Juan Monaco, altrimenti Eduardo Schwank (che però sta giocando male) oppure potrebbe esserci l’esordio per Federico Delbonis. Da parte loro, gli israeliani si affideranno a Dudi Sela e Amir Weintraub, discreti giocatori che però in Davis si esaltano. Basti pensare che Weintraub vanta vittorie su Raonic e Janowicz. Il doppio Erlich-Ram gioca insieme solo in Davis (Ram si sta per ritirare), ma il loro bilancio è estremamente positivo. Insomma, una sfida affascinante che però potrebbe essere condizionata da altri fattori. Fattori che non c’entrano nulla con il tennis.