La n.1 del mondo si conferma a casa sua, battendo in finale la Safarova. Non convince la scelta di non giocare sull’erba prima di Wimbledon

Se in Inghilterra sia Atp che Wta sono stati costretti a fare i conti con le bizze del maltempo, ventilando l’ipotesi di far disputare le finali al coperto, a Copenhagen si è potuto beneficiare di uno dei pochi vantaggi di organizzare un torneo indoor fuori stagione.

 

Il torneo di casa Wozniacki, collocato nelle uniche quattro settimane della stagione normalmente monopolizzate dall’erba, non ha tradito le aspettative del pubblico di casa. La numero 1 del mondo, infatti,ha confermato il titolo vinto nella prima edizione, battendo in finale Lucie Safarova con il punteggio di 6-1 6-4 dopo 84 minuti senza storia, in cui la ceca ha sempre dovuto rincorrere, senza riuscire a dare continuità al suo gioco.

 

Dopo un primo set a senso unico, la ceca riesce a regalare al pubblico quantomeno due game combattuti in apertura di seconda frazione, recuperando lo svantaggio di un break e portandosi sul 2-2. E’ però troppo discontinua Lucie per fare davvero male a una giocatrice che fa della regolarità la sua arma preponderante. Il break che decide le sorti di set e match giunge nel quinto game e prelude al 6-4 finale.

 

Salgono così a cinque i trofei stagionali per la bella Caroline: in precedenza si era imposta a Dubai, Indian Wells, Charleston e Bruxelles. Sono diciassette gli allori complessivi in carriera. Un bottino di tutto rispetto per una giocatrice classe 1990 (in vetta alla classifica da ben 8 mesi) che però manca del fatidico successo in uno slam. Quello che cercherà di cogliere a Wimbledon, sebbene la scelta di non disputare alcun match sull’erba prima dei Championships, possa essere eufemisticamente considerata poco lungimirante.

 


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