Ottimo risultato della numero 1 azzurra, semifinalista a Madrid dopo la bella vittoria sulla Makarova. Adesso sfida Serena Williams che ha rischiato grosso con la Medina Garrigues.
Sara Errani sembra quasi voler mordere la pallina al Mutua Madrid Open
Di Riccardo Bisti – 10 maggio 2013
Ciò che stupisce di Sara Errani è la continuità. Rispetto a Francesca Schiavone (che comunque ha raggiunto la quarta posizione WTA, vetta ancora inesplorata per Sarita), ha mantenuto livelli altissimi praticamente in ogni torneo. Chi pensava che il 2012 fosse un fuoco di paglia, beh, è rimasto deluso. Quest’anno la Errani ha steccato solo un torneo, perdendo al primo turno dell’Australian Open. Per il resto è stata quasi impeccabile: vittoria ad Acapulco, finale a Dubai e Parigi e quarti a Sydney, Doha, Indian Wells e Miami. A Madrid ha fatto ancora di più, conquistando una preziosa semifinale. Non è un risultato storico per il nostro tennis, giacchè Flavia Pennetta aveva già raggiunto una semifinale in un torneo Mandatory (Pechino 2011), ma certifica l’impressionante livello di gioco raggiunto dalla romagnola. Non ha avuto un tabellone difficile, ma poi sul campo bisogna vincere. E contro Sorana Cirstea ha rischiato di perdere. Invece si è salvata. L’autorità è cresciuta contro la Lepchenko e ha raggiunto picchi incoraggianti contro Ekaterina Makarova, battuta 6-4 6-3 in 78 minuti. Affrontare la Makarova è certamente meglio che trovare la Azarenka, ma la russa era in gran forma. La Errani è scesa in campo attenta e concentrata e ha tenuto un ottimo rendimento al servizio, subendo appena un break. Se il servizio regge, nelle altre zone del campo è una top-player. Contro la Makarova, ha aumentato l’intensità rispetto al match precedente. Appena poteva, attaccava senza pietà. Le statistiche sono generose: Sarita ha tirato ben 24 colpi vincenti a fronte di 15 errori. Un bilancio di “+9”, sulla terra battuta, è davvero positivo.
La Errani ha imparato a comportarsi come i grandi campioni: trova la forma nel corso del torneo. Quello contro la Makarova è stato decisamente il miglior match della settimana. Il blog sul sito WTA le sta portando fortuna. Negli ultimi giorni, si è limitata a rispondere alle domande dei lettori. Oltre a dire cose (stra)note per gli italiani, ci ha rivelato di non apprezzare troppo le sessioni serali. “Preferisco giocare di giorno, magari non il primo match perché obbliga ad alzarsi presto, ma di giorno è meglio che di sera”. Forse anche per questo era partita piano contro Varvara Lepchenko. In semifinale se la vedrà contro Serena Williams, numero 1 WTA e campionessa in carica. “Non l’ho mai battuta. Per me è la più forte” ha spesso ripetuto Sarita. In quattro scontri diretti, le ha strappato soltanto un set (a Dubai 2009). Per il resto, sconfitte piuttosto nette, compresa quella all’ultimo Us Open. La terra rossa potrebbe dare una mano all’azzurra, ma più che la lentezza del campo, potrebbe dare una mano alla Errani la forma non eccezionale di Serena, che nel primo match di giornata ha rischiato di perdere contro Anabel Medina Garrigues. L’americana è metaforicamente uscita dal campo nel secondo set e si è rimessa in piedi appena in tempo nel terzo, quando si è trovata sotto 4-5 e 15-30. “Ma in quel momento ha tirato un ace e non ho potuto fare niente” ha detto una delusa Medina Garrigues. Probabilmente, la Errani sarebbe riuscita a chiudere. Il problema è arrivarci, a due punti dal match.
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