Rinnovate ambizioni per il 21enne azzurro, ex top-5 ITF che ha incontrato più di una difficoltà nel passaggio tra i professionisti. Filippo è ripartito da Palermo, dove viene seguito da Francesco Aldi nel team guidato da Francesco Cinà. “Mi sto trovando davvero bene”. Il 2017 segnerà la svolta dopo quattro anni di stallo?

Cinque anni fa era un baby-fenomeno, l'azzurro del futuro insieme a Gianluigi Quinzi. I due avevano vinto la Davis Cup Junior, battendo in semifinale la Francia di Quentin Halys e in finale l'Australia di Thanasi Kokkinakis. Negli ultimi mesi si erano un po' perse le tracce di Filippo Baldi, classe 1996, talento lombardo che ha incontrato più di una difficoltà nel passaggio da junior a professionista. Basta dare un'occhiata ai suoi ranking ATP di fine anno: dal 2013 è incagliato intorno al numero 800 ATP, lontano dalle posizioni che contano, insufficiente anche per le qualificazioni di diversi Challenger. 811, 827, 900 e 770 sono le cifre accanto al nome di Filippo nelle classifiche di fine stagione. Numeri insufficienti, lontani dalle ambizioni di Filippo e di tutta la famiglia. Tuttavia, il ragazzo di Vigevano non ha nessuna intenzione di mollare. Dopo aver cambiato diverse guide tecniche nel corso degli anni, Baldi ha preso una decisione coraggiosa: dallo scorso dicembre, si è trasferito in Sicilia alla corte di Francesco Cinà, il coach artefice del miracolo Roberta Vinci. Ma se Cinà segue principalmente la Vinci, al suo fianco ci sarà un coach di qualità come Francesco Aldi, ex ottimo giocatore (n.111 ATP nel 2005), già coach di Marco Cecchinato e – più recentemente – all'angolo della tedesca Annika Beck. Quella di Baldi è una scelta coraggiosa, che però sta già dando i primi frutti. Dopo la un'intensa preparazione, Baldi ha iniziato la stagione con due tornei Futures in Tunisia, raccogliendo altrettanti quarti di finale.

FUTURES E CHALLENGER
Attualmente numero 799 ATP, non distante dal best ranking al n.716, Baldi era a Bergamo per la finale del trofeo FAIP-Perrel. In campo c'era la sorella Martina, che fa parte del team di raccattapalle (“Le piace molto, la sua speranza è di diventare giudice di sedia” ci ha raccontato Filippo) mentre lui si è improvvisato telecronista, commentando Halys-Janowicz per BG24, l'emittente lombarda che ha trasmesso le fasi finali del torneo. Baldi se l'è cavata egregiamente: chissà che non abbia gettato le basi per un nuovo lavoro quando avrà smesso col tennis, tra 13-15 anni…A parte la simpatica parentesi, si è detto molto soddisfatto del suo nuovo progetto agonistico. “Con Cinà e Aldi mi sto trovando molto molto bene. Adesso tornerò in Sicilia per effettuare un altro step di allenamento, poi tornerò in Tunisia per giocare un altro paio di tornei Futures. A quel punto, inizierà la stagione dei tornei italiani. Alternerò Futures e le qualificazioni dei Challenger, che saranno ottime chance per testare la qualità del lavoro svolto”. Appena 21enne, Baldi ha ancora tutto il tempo per dare una svolta alla sua carriera: il talento non manca, la testa è quella giusta, così come le ambizioni. Adesso non resta che trovare il giusto set-up dopo una serie di esperienze non sempre fortunate. In primavera giocherà la Serie A2 con il suo Sporting Selva Alta: per questo, difficilmente giocherà i tornei di avvicinamento alle pre-qualificazioni degli Internazionali BNL d'Italia. Detto che gli obiettivi, di stagione e di carriera, sono ben più alti, nell'immediato è ragionevole cercare di giocare bene per convincere il Settore Tecnico a selezionarlo tra i giocatori che parteciperanno al maxi-tabellone a 48 che anticiperà gli Internazionali BNL d'Italia, con in palio due wild card per il main draw (il nuovo regolamento lascia discrezionalità per le wild card per le qualificazioni). Roma a parte, Baldi merita di essere seguito. L'Italia non può certo permettersi di perdere un talento come il suo.