Ci abbiamo creduto, ma la sconfitta di Sinner contro Djokovic nell’ultimo atto delle Finals non deve cancellare la sua splendida settimana. E da domani la testa è già alla Davis

TORINO – Poveri ingenui. Ma sì, in tanti avevamo creduto di poter festeggiare il trionfo di Sinner nelle Atp Finals, ci ritroviamo invece qui ad applaudire l’ennesimo record di Djokovic, protagonista di una partita ai confini della perfezione. Cinque giochi lasciati ieri ad Alcaraz, sei oggi a Sinner (più Rune battuto una settimana fa), tanto per far capire alla nuova generazione di campioni chi è ancora il Re della foresta, che non è ancora nato il tennista capace di battere Nole due volte nella stessa settimana.

La prestazione di Jannik non è stata certamente all’altezza dei giorni scorsi – il dritto che non ha funzionato come gli succede nei giorni di scarsa vena, soprattutto quegli errori che hanno vanificato le poche sbavature del serbo nel secondo set – ma questo non deve ingrigire più di tanto la splendida settimana che il nostro ci ha fatto vivere, con gli scalpi prestigiosi (nell’ordine Tsitsipas, Djokovic, Rune e Medvedev) che hanno arricchito il torneo del primo italiano arrivato così lontano nel torneo di chiusura dell’Atp.


In questo splendido autunno senza soste, già impreziosito dal secondo posto delle ragazze di Garbin nella Billie Jean King Cup (e senza dimenticare la kermesse delle Next Gen Finals che chiuderà il 2023, con Cobolli e Nardi in campo) tocca adesso alla Coppa Davis di Malaga, con la possibilità all’orizzonte di una ghiotta rivincita. Se gli azzurri di Volandri dovessero infatti battere l’Olanda nei quarti di giovedì mattina, e la Serbia subito dopo superare la Gran Bretagna, ecco che nella semifinale di sabato si riproporrebbe la terza sfida in pochi giorni tra Djokovic e Sinner, i numeri 1 delle due squadre. In assoluto l’Italia vanta una squadra almeno potenzialmente di ottimo livello (con Sinner ci saranno Arnaldi, Bolelli, Musetti e Sonego), se tutti si batteranno al meglio ci sarà da divertirsi.

Per il momento il tennis italiano può ripartire con orgoglio dal successo clamoroso di questo torneo e dall’incredibile entusiasmo suscitato dalle vittorie di Jannik tra gli appassionati di tennis e non solo, che ci ha riportato ai fasti di mezzo secolo fa, alle vittorie di Panatta e soci. Con un campione, numero 4 del mondo, di appena 22 anni, siamo sicuri che in futuro rivivremo spesso settimane così.