Pat Cash ha avuto l’opportunità di entrare nello spogliatoio dello Us Open mezz’ora dopo la finale. Nadal era ancora lì, allora gli ha chiesto come ha fatto a ribaltare la partita. E lui…
Per lunghi tratti, Rafael Nadal è stato in balia di Novak Djokovic. Ma poi…
TennisBest – 12 settembre 2013
Mancano appena 48 ore alle semifinali (e agli spareggi) di Coppa Davis, ma la mente degli appassionati è ancora protesa allo Us Open, in particolare al gran successo di Rafael Nadal. In una finale raccontata già da mille sfaccettature, lo spagnolo è riuscito ad aggiudicarsi un bel terzo set dopo che Djokovic aveva preso il comando delle operazioni nel secondo. Pat Cash, campione di Wimbledon nel 1987, ha commentato la finale per la TV britannica e subito dopo il match è sceso negli spogliatoi per registrare un programma per conto della CNN. Con sua grande sorpresa, ha trovato Nadal ancora lì. Quello che è successo lo ha raccontato direttamente Cash sul suo sito…
Di Pat Cash
Chiunque abbia visto la finale dello Us Open sa quanto sia stata equilibrata la sfida tra Rafael Nadal e Novak Djokovic. In questo intervento vorrei condividere con voi una speciale visione su come Nadal sia riuscito a battere Djokovic, numero 1 del tennis mondiale. Non si tratta di una mia teoria, oppure un’idea elaborata da qualche sapientone, ma arriva direttamente da Nadal. Non erano passati neanche 30 minuti da quando avevo finito di commentare la finale maschile per la BBC, e mi sono recato negli spogliatoi per fare una carrellata del torneo per conto di Open Court, la trasmissione da me condotta per conto di CNN. Con mia grande sorpresa, Nadal era ancora in un angolo con il suo team. Rafa era ancora in pantaloncini, seduto per terra a torso nudo. Aveva una borsa del ghiaccio sul piede e sul ginocchio sinistro. Si stava godendo una chiacchierata rilassata con i suoi cari. Non volevo disturbare questo momento di tranquilli festeggiamenti, ma non ho potuto fare a meno di congratularmi con lui e fargli una domanda. Mentre osservavo la finale dello Us Open dalla cabina di commento, ho notato (come tutti) il gran numero di errori gratuiti commessi da Novak Djokovic. In particolare, il suo dritto sembrava spento. Ma nel lampo di un momento, tutto ha iniziato ad andare bene per lui. Vincente dopo vincente, ho trovato la strada giusta ed è sembrato inarrestabile. Poi, improvvisamente, con la stessa rapidità con cui era comparso, il Super Djokovic è sparito dal campo. Come è stato possibile? Demeriti di Djokovic o meriti di Nadal? O forse entrambi?
La mia impressione è che Djokovic fosse un po’ “piatto” dopo la lunga e dura semifinale contro Stanislas Wawrinka. E’ molto difficile che un giocatore stanco possa mantenere lunghi periodi di pressione senza avere dei cali, ed è sembrato che il gioco di gambe di Novak sia venuto meno proprio quando contava di più, ovvero durante le molte palle break sciupate. Inoltre, sappiamo quanto sia dura giocare contro Nadal e quanto la sua pressione possa essere intensa. Tuttavia, ho avuto la sensazione che ci fosse dell’altro. Nadal ha la tendenza a giocare corto quando non è in forma o è nervoso. Per compensare questa carenza, di solito si basa sulla sua incredibile velocità. Normalmente questo funziona contro la maggior parte dei giocatori. Tuttavia, contro un giocatore forte, potente e preciso come Djokovic, questo diventa un problema. Quindi cosa è successo esattamente? Come ha fatto Nadal a fermare lo slancio di Novak e venirne a capo? Invece di speculare con me stesso, ho chiesto a Rafa “Cosa è successo è nel secondo set? Sembrava che la tua palla fosse un po’ corta, ma poi nel terzo è parso che colpissi con più aggressività. E’ quello che stavi cercando di fare?”. La sua risposta mi ha sorpreso, ma mi ha mostrato la sua sapienza tattica e il rispetto che nutre per questo gioco. Purtroppo si è trattato di una conversazione privata e non posso dirvi tutto, ma posso darvi un elemento chiave della speciale tattica utilizzata da Nadal per tornare al comando. Questa è stata la sua risposta. “Stavo troppo indietro. La sua potenza mi spaventa, soprattutto quando cerca e trova gli angoli. Giocava molto bene e io non ero in grado di batterlo, allora mi sono avvicinato alla riga di fondo”.
Nadal spaventato? Davvero? Io sostanza, Rafa mi ha detto è che stava giocando troppo lontano dalla linea di fondo, il che era uno dei motivi per cui i suoi colpi rimbalzavano troppo corti. Questo dava a Djokovic l’opportunità di trovare più angoli e usare la sua potenza per avere la meglio. Mi è parso chiaro che, quando Nadal è diventato “spaventato”, ha iniziato ad attaccare. Come ha fatto? Si è avvicinato alla linea di fondo, in modo da colpire la palla più velocemente, tagliare gli angoli e migliorare la profondità dei suoi colpi. In effetti ha contrattaccato e ha messo pressione a Djokovic per tirare il colpo vincente! Tutto questo mi ha fatto pensare al mio gioco e alla mia carriera. Quando ero nervoso, tendevo ad attaccare. Cercavo di andare a rete a tutti i costi per cercare di spaventare l’avversario, e trasferire sulla sua testa la pressione che sentivo io. Sono sicuro che McEnroe, Edberg e Rafter abbiano fatto la stessa cosa, ma questo è stato il modo di attaccare di Nadal quando era spaventato! Così, Rafa ha deciso di assumere una strategia di attacco quando era sotto pressione, in modo da interrompere lo slancio di Novak Djokovic. E’ stato intelligente, coraggioso ed efficace. Visto che lo ha fatto Nadal, suppongo che non sia stata una grande sorpresa, giusto? Rafa, grazie per la grande intuizione! Inoltre è stato così gentile da firmarmi una palla…Ehi, anch’io sono un fan!
Post correlati
Ascolti tv: fra tennis e calcio c’è partita
Gli ultimi match di cartello di Serie A trasmessi in chiaro hanno registrato ascolti che tratteggiano una realtà, se...