Prima semifinale a Wimbledon per la Zvonareva che approfitta di una prestazione scialba della belga sconfitta per 3-6 6-4 6-2…

da Londra Giorgio Spalluto – foto Getty Images

 

Prima di oggi l’unica alternativa possibile all’ennesima finale tutta targata Williams sembrava poter essere Kim Clijsters, dopo la convincente prestazione di cui era stata protagonista ieri contro la rivale di sempre, Justine Henin. In pochi si sarebbero aspettati il tracollo odierno dopo aver assistito ad un primo set vinto abbastanza agevolmente per 6-3 dalla mamma di Jada, brava ad annullare 3 palle break (una nel primo gioco e due nel settimo), prima di operare l’allungo decisivo nell’ottavo game. Si chiude dopo 38 minuti un primo set in cui la belga è stata abile a sfruttare l’unico passaggio a vuoto al servizio della moscovita. Il match non è esaltante e la belga, dopo aver annullato una quarta palla break in apertura di secondo set, capitola per la prima volta al servizio sul 2-1 del secondo set. Vera approfitta della pennichella pomeridiana della sua avversaria involandosi sul 4-1.

 

La decima russa a raggiungere i quarti a Wimbledon nell’Era Open si presenta, così, sul 5-3 a servire per chiudere il set, forte dell’83% di prime nel set. Nel nono gioco ne metterà in campo solamente due su sei. Le 4 seconde coincideranno con i 4 punti che consentono alla Clijsters di recuperare il break di svantaggio, grazie anche all’aiuto non trascurabile di due nastri, quello dello 0-30 e quello sulla palla break. Quando sembra inevitabile l’aggancio della russa, ormai sull’orlo delle lacrime, la supermamma belga trova il modo per allungare il match, brekkandosi praticamente da sola, grazie anche ai primi due doppi falli del match.

 

Il passaggio a vuoto della parte finale del secondo set, si ripercuote anche sul principio del terzo parziale, rischiando di diventare funesto già nel secondo gioco, quando Kim deve fronteggiare subito due palle break. E’ il servizio a salvarla momentaneamente. Il break, infatti, giungerà pochi minuti dopo, con la Clijsters che non riesce più a mettere a segno un dritto che sia uno. Non che con il rovescio le cose vadano meglio. Quello sparacchiato lungo che regala il 4-1 alla Zvonareva, fotografa perfettamente la confusione mentale che regna sovrana in casa fiamminga. Avrebbe bisogno di un bel time-out, un’altra di quelle innovazioni che tanto farebbero inorridire Federer. A proposito, avrà fatto piacere a Roger constatare come ci sia qualcuno che ha una media peggiore della sua con il falco. Vera lo chiamerà in causa 6 volte nel corso del match, senza mai avere successo. Laddove non arriva il falco, però, ci pensa Kim che, sotto 5-2, è costretta a servire per rimanere in un match da cui si è chiamata fuori più di una volta nel corso del pomeriggio.

 

Il dritto sparacchiato in rete (il 22° gratuito con lo stesso colpo della sua orrenda partita) sul matchpoint, pone fine al tracollo di una Clijsters che chiude la prima partecipazione a Wimbledon dopo il suo ritorno, con una prestazione inspiegabile contro un’avversaria sì solida, ma non trascendentale (battuta in tutti e 5 i precedenti) che si ritrova per la prima volta in semifinale ai Championships, lei che non vinceva due match di fila dal torneo di Charleston dello scorso aprile. La 25enne moscovita, che in precedenza sull’erba londinese era sempre stata stoppata al quarto turno (2003 e 2004), avrà l’opportunità di giocarsi un posto in quella che sarebbe la sua prima finale in uno slam, contro la bulgara Pironkova, numero 82 del mondo. Tra le due c’è un solo precedente che risale al torneo di Mosca dello scorso anno in cui vinse nettamente Tsvetana con il punteggio di 6-0 6-2.

 


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