Dopo il proscioglimento dell’Itia, l’agenzia indipendente del tennis, la vicenda sembrava conclusa. Ma ora la Wada ha chiesto ulteriore documentazione: l’indagine è ancora aperta

Foto Ray Giubilo

Doping, il caso Sinner non è definitivamente chiuso. Come riporta il Corriere della Sera a firma di Marco Bonarrigo, grande esperto di questioni di questo tipo, la Wada ha reso noto da Montreal che le 50 pagine della sentenza non sono state sufficienti a chiudere la vicenda, e anche se per ora non ha chiesto nessuna squalifica, né presentato ricorso al Tas, vuole approfondire il fascicolo e quindi ritiene l’indagine ancora aperta «in base a un comma dell’articolo 13.2 del Codice Antidoping (riservato alla sola agenzia e non ad esempio a Nado Italia) che le permette di far partire i 21 giorni del termine limite per l’appello dal momento in cui ha ricevuto la documentazione aggiuntiva sul caso specificatamente richiesta a Itia, l’agenzia indipendente che giudica i casi del doping».

La Itia il 19 agosto, come si ricorderà, aveva prosciolto Sinner dopo un processo durato mesi per i due test risultati positivi a febbraio». Le preoccupazioni per Jannik, insomma, non sono ancora del tutto finite e questo rischia di rendere poco sereno – per tutti – il finale di stagione.