Nella prima semifinale, opposto a Zverev, cede il tie-break con un banale errore a rete ed esce fra i fischi. Poi spinge Zverev: «merita il primo Slam, tiferò per lui».

Photo © Ray Giubilo

L’epilogo che nessuno si aspettava della prima semifinale degli Australian Open, anche se in realtà qualche avvisaglia c’era stata – l’allenamento saltato alla vigilia, le parole dopo la vittoria con Alcaraz nei quarti -, o quantomeno non così in fretta. Djokovic perde il primo set al tie-break, buttando in rete una banale volée sul set point per il suo avversario, e decide di ritirarsi dal torneo dopo un’ora e venti minuti di gioco, uscendo dal campo fra i buu del pubblico.

Già dopo la vittoria con Alcaraz, maturata in quattro set dopo che Nole nel primo si era fatto trattare un problema alla gamba, l’ex numero 1 aveva dichiarato che se avesse perso il secondo set probabilmente si sarebbe ritirato. E sia alla vigilia sia oggi in mattinata, si era diffusa la sensazione che qualcosa sarebbe potuta accadere. Due anni fa il fuoriclasse serbo aveva vinto proprio a Melbourne con un infortunio agli addominali, stavolta non ce l’ha fatta.

«Ho fatto il possibile, le medicazioni e il fisio hanno aiutato, ma dopo il primo set continuavo a sentire sempre più dolore perché potessi pensare di gestirlo», dice Novak in conferenza stampa.

«Se avessi vinto il primo forse avrei potuto continuare, ma sarebbe stata una battaglia dura per me continuare per altre due o tre ore contro Sasha.

È uno strappo muscolare. Due anni fa l’avevo gestito meglio, stavolta ho provato a fare il massimo in poco tempo, speravo che con due giorni ce l’avrei fatta, ma non è andata così».

Gli viene chiesto se questo sarà il suo ultimo Australian Open: «Può essere, vediamo come va la stagione. Io voglio andare avanti, mi piace tornare qui, dove ho i più grandi migliori successi, se starò bene non vedo perché non dovrei giocare di nuovo in Australia. Al momento sono molto dispiaciuto, perché stavo colpendo bene la palla. La semifinale è un ottimo risultato ma non in linea con i miei standard, che sono arrivare in finale e lottare per il titolo. Negli ultimi due anni mi è capitato spesso di infortunarmi, e il bello di questo sport è che non c’è nessuno che può sostituirti per un’ora o per un match. Ora tornerò in Europa e vedrò come recuperare il più in fretta possibile, sono iscritto a Doha fra poche settimane. In passato mi è riuscito bene, vedremo. Il mio obiettivo è di andare avanti e vincere altri Slam fino a quando ne sarò in grado». Poi una battuta su Zverev: «Sono contento per Sasha. Merita di vincere uno Slam e tiferò per lui».